Un calcio in faccia alla sfortuna: così la Roma è riuscita a battere lo Spezia, grazie a un episodio che ha permesso ai giallorossi di segnare il gol decisivo oltre il 90esimo e a portare a casa tre punti più che meritati. Ma è servito un colpo subito al volto da Nicolò Zaniolo per sbloccare una partita largamente dominata dai giallorossi, che hanno avuto solo il demerito di non riuscire a spingere in rete il pallone.
Il palo di Lorenzo Pellegrini, con un tiro dai venticinque metri che meritava ben altra fortuna; il palo di Bryan Cristante, autore di un tiro al volo decisamente pregevole, che meritava altra sorte; l’incredibile batti e ribatti davanti a Provedel, con la sfera che ha colpito la traversa. Niente di tutto questo è bastato per sbloccare la partita, ma è servito un calcio in faccia di Maggiore a Zaniolo per assegnare un sacrosanto penalty che i giallorossi non hanno sbagliato: con enorme freddezza, infatti, Tammy Abraham ha trasformato la massima punizione consentendo alla Roma di rompere la maledizione e di trafiggere il seppur bravo Provedel, autore di almeno un paio di interventi senza dubbio lodevoli.
La Roma torna dunque alla vittoria, dopo tre pareggi consecutivi, e lo fa meritando: perché i giallorossi hanno dominato dal primo all’ultimo minuto, peccando solo in fase di conclusione, dove con un pizzico di precisione in più la Roma avrebbe trovare senza alcuna fatica il gol del vantaggio. Ma era importante tornare da La Spezia con i tre punti in tasca, e i giallorossi lo hanno fatto. Ora, testa all’Atalanta.
Forza Roma!
