Post Partita: il commento

Roma Sassuolo: il fastidio di non poter parlare di calcio [Video]

Cominciare la settimana parlando di arbitri è una delle cose più fastidiose che ci possa essere. Soprattutto per chi ama il calcio, ama la Roma, ama le partite della Roma, ama vedere in campo la squadra che lotta e combatte per portare a casa la vittoria. Dover parlare di arbitri significa non poter parlare di calcio: significa non parlare di prestazioni, di schemi, di formazioni, di assenti e infortunati. Significa parlare obbligatoriamente di episodi che niente hanno a che vedere con la sana passione per il pallone, perché condizionano quello che è poi il fine ultimo delle partite: il risultato.

“L’arbitro non ci ha rispettato”

È stato piuttosto chiaro Mister Fonseca a fine partita, quando ai microfoni di Sky ha ribadito il suo sdegno per la direzione arbitrale di Maresca: “Gli episodi parlano da soli. Non capisco il primo fallo di Pedro, come si può dare un giallo in questa situazione? E poi su Pellegrini come può essere giallo? Posso capire che l’arbitro possa non vedere, ma il Var? E poi sul rigore non ho dubbi”. E in effetti le immagini parlano piuttosto chiaramente: il primo giallo rimediato da Pedro è severissimo, perché è vero che lo spagnolo alza la gamba in gioco pericoloso, ma è anche vero che Berardi era spalle alla porta (sulla trequarti difensiva del Sassuolo!), dunque non era una ripartenza verso l’area giallorossa.

Maresca che poi, utilizzando il Var, ha annullato due reti: quella di Mkhitaryan, per fallo di Dzeko in attacco, e quella di Haraslin, per posizione fuorigioco di fuorigioco, e in entrambi i casi la decisione sembra corretta. Ma nella ripresa il fischietto di Napoli è riuscito a dare il meglio di sé: dopo aver ammonito quattro giocatori della Roma nella prima frazione di gioco, nella ripresa ha sventolato solo un giallo sulla testa di Obiang dopo un’entrata col piede a martello del centrocampista del Sassuolo su Pellegrini. Poi, ancora, ha lasciato correre per un tocco di mano in area del Sassuolo di Ayhan su cross di Spinazzola. E qui tocca mettersi d’accordo, perché non è possibile che queste situazioni vengano interpretate in modo diverso a seconda degli arbitri. Ayhan non lascia la mano attaccata al corpo, ma il braccio va verso il pallone calciato da Spinazzola. Con la mano Ayhan interrompe la traiettoria del pallone crossato in area dal terzino giallorosso. Sorvolare su questo episodio all’epoca del Var è piuttosto incomprensibile.

Si può parlare di calcio ora?

Parlare della prestazione della Roma è quasi inutile oggi. Perché la Roma in campo ha giocato e anche bene, e lo ha fatto anche dal 40esimo in poi, in dieci uomini contro undici. Anzi, si è resa pericolosa in diverse occasioni, mancando per un soffio il gol, come in occasione del palo di Dzeko. Una squadra che, nonostante il vento contrario, ieri ha comunque combattuto e provato fino all’ultimo a portare a casa l’intera posta.

Ed è un peccato, perché si sarebbe potuto parlare dell’ottima prova di Villar, in costante crescita, della buona prestazione di Karsdorp, che piano piano inizia a prendere confidenza con gli schemi di Mister Fonseca, di Spinazzola, un vero e proprio treno sulla fascia sinistra, dell’ennesima prova di Cristante, che nonostante stia giocando fuori ruolo è ammirevole per impegno e abnegazione.

Ora bisogna mettersi alle spalle questa partita maledetta, e concentrarsi al massimo per riprendere il cammino in campionato già dalla prossima trasferta contro il Bologna.

Forza Roma!

Roma Sassuolo: la partita

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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