Pensieri romanisti

La riconoscenza è merce rara: grazie, Mister Fonseca

La Roma su Allegri. Anzi no, arriva Maurizio Sarri. Forse però c’è uno spiraglio per Allegri, che accetterebbe il progetto della Roma. Certo, Sarri forse avrebbe a disposizione una squadra già piuttosto pronta per il suo gioco. Una cosa è certa: Fonseca deve andare via, perché è inutile che rimanga dopo questo anno anonimo.

Ho sintetizzato brutalmente alcune delle riflessioni che abbiamo letto sui giornali in questo ultimo periodo o che abbiamo ascoltato in alcune emittenti radiofoniche. Sorvolando su commenti del tipo “Fonseca non è capace a preparare le partite”, “Fonseca è un allenatore limitato”, “Fonseca non è in grado di gestire il gruppo”, “A Fonseca andrebbe affiancato un tattico italiano”, e così via.

In questa burrasca in cui sono piovuti insulti (perché sì, in alcuni casi si tratta proprio di insulti) anche piuttosto pesanti, il tecnico lusitano non ha mai perso la calma, e con un’eleganza di un uomo d’altri tempi ha sempre risposto con grande lucidità. Come ha ribadito anche ieri sera, dopo aver raggiunto per la sua prima volta in carriera una semifinale di una competizione europea: “La cosa importante è la Roma, non il futuro di Fonseca”.

Un allenatore che lavora in silenzio, che non ha mai cercato alibi, che ha sempre difeso la squadra. Un allenatore che ha dovuto fare a meno per un mese dei suoi due calciatori migliori (Veretout e Mkhitaryan) e che ha accusato una flessione proprio nel momento in cui sono venuti a mancare i due migliori realizzatori. Ma non si è perso d’animo, facendo sempre di necessità virtù. È lunga la lista dei giocatori recuperati da Mister Fonseca, quelli che qui a Roma erano stati già bocciati definitivamente: Pau López (che sì, non sarà il miglior portiere d’Europa, ma è comunque il numero 1 della squadra semifinalista di Europa League); Rick Karsdorp, terzino che sembrava dovesse abbandonare definitivamente il progetto Roma; Gonzalo Villar, calciatore prelevato dalla serie B spagnola e diventato uno dei perni della Roma attuale.

È vero, in campionato la Roma è in netto ritardo: l’ultimo mese ha purtroppo compromesso la corsa al quarto posto dei giallorossi, ma ora c’è una semifinale europea da giocare. E sarebbe bello che, quanto meno fino al 6 maggio, data in cui si disputerà la gara di ritorno, si parlasse dei meriti di Mister Fonseca, anziché stare sempre a sottolineare come il futuro del tecnico lusitano sulla panchina della Roma sia sempre più in bilico. E quest’operazione non dovrebbero farla solo i giornali: sarebbe bello, visto il grande risultato ottenuto ieri sera, che si esponesse anche la società, visto che il silenzio inizia ad essere assordante e non fa altro che alimentare polemiche e malumori che poi vengono ripresi con grande (troppo) piacere anche da chi si occupa di comunicazione sportiva.

Dunque, nel nostro piccolo, qui vogliamo fare una cosa rivoluzionaria: perché se la Roma è in semifinale di Europa League il merito è anche, e soprattutto, di Mister Fonseca. Ed è bello, in un mondo in cui la riconoscenza è merce sempre più rara, far sentire il nostro apprezzamento a un Mister che ha difeso sempre gli interessi della Roma anteponendoli ai suoi.

E allora Grazie di cuore, Mister Fonseca!

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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