Pensieri romanisti

Un esonero che lascia orfani: paga Mourinho, unico parafulmine di una società silente

29 punti su 60 sono pochi. 7 sconfitte su 20 partite troppe. 8 vittorie su 20 gare poche. Il 2° posto in un girone di EL abbordabilissimo, pessimo. L’eliminazione dalla CI, pure. Dati alla mano la decisione è giusta, perché sono dati impietosi, che raccontano la mediocrità di questa stagione della ASRoma, troppo poco costante o forse troppo costante a perdere punti e occasioni. Mourinho, però, viene esonerato ora che il calendario diventava più morbido, dopo una serie di impegni di fila difficili. In un momento nero, sì, ma con un giro ancora da fare sia in campionato che in Europa League, dove Mou in queste due stagioni ha brillato in maniera eccezionale. Se la scelta sia giusta lo sapremo a fine stagione, io personalmente un altro giro con Mourinho lo avrei fatto volentieri, fino a fine stagione.

Ora c’è Daniele De Rossi, che arriva con un cv di un allenatore in erba. Poca esperienza, tanta responsabilità. Che abbia le spalle grosse lo sappiamo già, che sia coraggioso pure: l’auspicio è che la società si muova per costruire intorno a lui una struttura per permettergli di lavorare al meglio. Serve un Ds forte che lo spalleggi, serve una proprietà presente che faccia sentire il fiato sul collo ai giocatori, serve tutto quello che Mourinho non ha avuto e che Mourinho, da solo, ha rappresentato.

Forza Roma!

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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