Quando Marco Delvecchio arrivò a Roma, nel novembre del 1999, venne accolto con un velo di perplessità. Perché la società giallorossa per assicurarsi le prestazioni del promettente attaccante allora solo 22enne si ritrovò a cedere Marco Branca, un mestierante che in Serie A fino ad allora aveva sempre segnato. Ma ci ha messo poco Marco Delvecchio a dissipare lo scetticismo intorno a lui: nei suoi primi sei mesi in giallorosso, infatti, l’ex Inter fu uno dei protagonisti della Roma di Carlo Mazzone, con il quale scese in campo in 24 occasioni segnando 10 reti.
Il vero e proprio exploit nella Capitale, tuttavia, lo ebbe con il tecnico boemo Zeman in panchina. Nella stagione 1998/99, infatti, Marco Delvecchio fu il capocannoniere della Roma, con 18 reti segnate in campionato, e 5 tra Coppa Uefa e Coppa Italia. L’arrivo di Fabio Capello in panchina nella stagione successiva, contemporaneamente alla firma di Vincenzo Montella, non gli impedì di arrivare ancora una volta in doppia cifra in campionato: furono 11 le reti segnati nella massima serie nazionale in 28 partite disputate.
Poi nella stagione 2000/2001 la consacrazione: fu una stagione in cui Marco Delvecchio scese in campo in ben 41 occasioni, segnando in totale 8 gol. Non un ruolino da cecchino, ma nell’anno dello Scudetto SuperMarco venne schierato da Fabio Capello prevalentemente sulla fascia sinistra, piuttosto lontano dalla porta avversaria.
Marco Delvecchio aveva una caratteristica piuttosto precisa: sapeva segnare alla Lazio. Ben 9 sono state le sue reti ai cucini biancocelesti, ed è il secondo massimo marcatore nella storia dei derby capitolini dietro a Totti.
In dieci stagioni con la maglia della Roma Delvecchio ha totalizzato 300 presenze con 83 reti segnate. Nel suo palmares romanista figurano uno Scudetto e una Supercoppa italiana, trofei vinti entrambi nel 2001.