Vincenzo Montella non è stato solo un grande attaccante dell’AS Roma, è stato qualcosa di più. Perché la sua carriera con la casacca capitolina è stata praticamente da sogno. Arrivato nella Capitale nell’estate del 1999, con il Presidente Franco Sensi che lo prelevò dalla Sampdoria a fronte di un’offerta da 40 miliardi di lire, Montella si mise subito a disposizione del tecnico giallorosso Fabio Capello, anch’egli appena insediatosi sulla panchina dei capitolini.
Nella prima stagione con la casacca della Roma Vincenzo Montella totalizzò 31 partite in Serie A condite da 18 reti, oltre ai tre gol segnati nelle sette partite disputate in Coppa Uefa. L’annata successiva, però, è quella da incorniciare: Vincenzo Montella diventa il tredicesimo uomo più forte del mondo, e contribuisce alla conquista del terzo Scudetto della storia della Roma mettendo a referto 13 gol in 28 partite (la maggior parte da subentrato) e portando i giallorossi al successo finale.
Con la Roma Vincenzo Montella ha vinto anche una Supercoppa nel 2001, in una gara in cui lo stesso bomber mise a segno un gol, quello del momentaneo 2-0 nel 3-0 dei giallorossi sulla Fiorentina di Enrico Chiesa e Domenico Morfeo. Vincenzo Montella è al settimo posto della classifica dei dieci migliori marcatori della storia dell’As Roma, con 102 gol segnati in 258 partite.
Indimenticabile il poker messo a segno da Vincenzo Montella nel derby del 10 marzo del 2002, partita che finì 1-5 per la Roma.
Qui leggiamo un estratto dell’intervista rilasciata da Vincenzo Montella a goal.com il 3 dicembre del 2021:
Quando abbiamo vinto lo Scudetto a Roma ho provato sensazioni indimenticabili. Le provo ancora. Senti di aver realizzato qualcosa di bello, perché anche oggi i tifosi non dimenticano quel campionato. Anche chi non ha vissuto a quei tempi ma è nato dopo se ne vanta, mostra il loro amore e ne è felice. Ti dà sentimenti che vanno oltre il calcio. E sul 5-1 alla Lazio: Quel derby è stata una partita di cui mi emozionavo anche solo parlando. Volevo battere un record prima della partita. Ho chiesto a Totti se c’era un giocatore che avesse segnato una tripletta in un derby nella storia della Roma. Quando ho scoperto che non era successo, ho detto: ‘Lo farò stasera’. Ho mantenuto la mia promessa”. E su Fabio Capello dice: “Ho un grande rispetto per lui. È un allenatore molto importante per quello che ha ottenuto nella sua carriera. Certo, abbiamo litigato e non andavamo d’accordo: mi inseriva nelle rotazioni e io, come qualsiasi calciatore, volevo giocare“. Sulla avventura sulla panchina della Roma: “Non era facile, ma lavoravo con un gruppo molto intelligente e che già conoscevo, che ti rende le cose più facili. Ad esempio c’era Totti, che da campione del mondo aveva grandi offerte rifiutate per restare a Roma. Lì è un monumento. Pensavo di meritare di rimanere: questo è quello che mi hanno detto, ma poi hanno preso un’altra decisione. Ma non l’ho presa male, sono scelte che le dirigenze possono attuare“.
Un amore mai finito quello tra Montella e la Roma, con il tecnico che non perde occasione per rimarcare il suo legame con i giallorossi: “Ammetto che la Roma è una sorta di punto debole. E’ parte di me. Qui ho giocato, vinto, allenato. Magari non è troppo tardi per riprovarci. Ranieri a quanti anni ha realizzato il sogno di allenarla? Ecco, a me resta una decina d’anni per sperare… Ma la prego anche qua, sottolinei che non mi sto proponendo”, ha dichiarato Vincenzo Montella in un’intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio nell’aprile del 2021.