Post Partita: il commento

Lazio Roma: un pareggio utile per continuare a lavorare [Video]

Derby, il giorno dopo: riflessioni sulla stracittadina.

La Roma è in fase di costruzione, è vero. Sono arrivati 9 giocatori nuovi, un allenatore nuovo, sono stati ceduti oltre 10 giocatori: in questo momento la Roma è un cantiere aperto, una squadra ancora alla ricerca dell’amalgama giusta e soprattutto di un’identità di gioco definita. La partita di ieri è stata senza dubbio complicata, perché davanti c’era una squadra che invece ha potuto contare sul fattore esperienza, avendo cambiato pochissimi giocatori e mantenuto lo stesso allenatore. In campo si è vista più organizzazione biancoceleste che romanista, e il risultato di 1-1 alla fine dei conti può essere accettato nell’ottica di vedere i miglioramenti di una squadra che sta ancora cercando di assimilare i dettami del nuovo mister. Ma alcune cose non hanno funzionato, e proviamo ad analizzarle.

– Difesa e fase difensiva. Dopo Roma Genoa si è discusso molto della qualità dei singoli difensori e della fase difensiva di squadra..
Ecco, quello che è emerso dalla partita di ieri è che la Roma dietro non solo balla troppo quando deve difendere, ma rischia anche quando è in possesso palla e deve costruire il gioco dal basso. Il gol della Lazio arriva in un momento in cui la sfera era nei piedi dei romanisti: Kolarov perde il possesso su pressione di Milinkovic che serve Immobile, il quale tuttavia spalle alla porta ha una sola opzione disponibile, quella di appoggiarsi indietro su Luis Alberto che, vista la rapidità dell’azione, può siglare in totale solitudine la rete dell’1-1.

Ma già in occasione del palo di Correa si era verificata una situazione simile, con Florenzi che aveva provato ad appoggiarsi su Under, puntualmente anticipato, lasciando spazio al contropiede laziale con Correa libero di andare a calciare verso la porta romanista. Anche l’occasione del palo di Immobile è stato un regalo giallorosso: alla Lazio è bastato un lancio lungo dalle retrovie e una sponda di testa di Milinkovic per mettere Immobile nella condizione di calciare da solo davanti al portiere. Nella ripresa ancora un errore grave della difesa (Florenzi che spazza su Fazio) ha permesso a Correa di andare al tiro, fortunatamente centrale, neutralizzato da Pau López. Idem nell’occasione della traversa di Parolo, lasciato indisturbato in area di rigore libero di calciare verso la porta.

Oltre ad alcune scelte calcistiche discutibili, relative pertanto all’intelligenza calcistica dei giocatori in campo, che devono essere appunto brillanti nell’intuire quando è il caso di forzare un passaggio in verticale o quando forse è meglio lanciare la sfera sugli spalti, l’altro aspetto che non ha convinto è stata la scarsa copertura del centrocampo, che se in fase di costruzione ha lavorato piuttosto bene, per quel che riguarda lo schermo difensivo, invece, non ha di certo brillato. Troppa la distanza tra la coppia Pellegrini-Cristante e i centrali di difesa, con il primo che spesso si è sganciato per lanciarsi in progressioni offensive, lasciando ancora più scoperta la parte centrale del campo, troppo lontano Zaniolo dai due centrocampisti durante la fase di non possesso. Probabilmente serve più copertura da parte di tutti, anche dei due esterni d’attacco, che non possono esimersi dal ripiegare sui terzini avversari con continuità.

Mister Fonseca ora avrà due settimane per lavorare e correggere alcuni aspetti che ancora non convincono più di tanto e che hanno portato la Roma a subire decisamente troppo in queste prime due uscite stagionali. Lo potrà fare anche contando sull’arrivo di tre nuovi giocatori che, speriamo, possano contribuire a rendere più competitiva la Roma: Smalling, Kalinic e Mkhitaryan.

Forza Roma ????❤️

Lazio Roma: la partita

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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