Totti e il torneo Città di Roma. Il 9 febbraio del 1997 la Roma di Carlos Bianchi e del giovane Totti approfitta della pausa per le Nazionali per disputare allo stadio Olimpico un mini torneo a tre squadre, al quale partecipano l’Ajax di Litmanen e il Borussia Monchengladbach di Effenberg. Il “Torneo città di Roma”, organizzato grazie alla collaborazione del partner giallorosso Ina Assitalia, è dunque una bella occasione per tornare a respirare il calcio europeo, dopo la cocente sconfitta in Coppa Uefa subita dalla Roma per mano dei tedeschi del Karlsruhe.
Tra le tante stelle presenti all’Olimpico c’è un giocatore in particolare definito dal tecnico giallorosso Carlos Bianchi “il più forte del mondo”: si tratta di Jari Litmanen, forte centrocampista finlandese che conta più di ottanta reti con la maglia dei lancieri. Il numero dieci dell’Ajax ha un contratto in scadenza nel 1999, e la società olandese chiede non meno di sedici miliardi di lire per il suo cartellino. Ma nonostante le difficoltà Carlos Bianchi non nasconde il suo forte apprezzamento per il giocatore, che vorrebbe nella Capitale per consegnargli le chiavi del reparto offensivo capitolino.
Roma Ajax, Totti Vs Litmanen
Tuttavia, Litmanen gioca per l’Ajax, dunque il tecnico argentino decide di convocare per il torneo il giovane Francesco Totti: il 21enne giallorosso, per pura casualità, non viene chiamato dall’Under 21 allenata da Rossano Giampaglia, ed è dunque a disposizione per il Torneo di Roma. Il numero 17 della Roma ha disputato solo 12 partite in campionato, segnando 2 gol e con un assist vincente servito ai propri compagni: Carlos Bianchi non è convinto appieno delle sue qualità, tanto che si parla di una possibile cessione in prestito alla Sampdoria.
Ma il Torneo di Roma cambia totalmente le carte in tavola: perché Francesco Totti disputa due partite magnifiche, illuminando il gioco e segnando in entrambe le mini sfide: contro l’Ajax supera il portiere Van Der Sar con un violento destro dal limite dell’area; contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach salta invece due avversari prima di superare l’estremo difensore tedesco Kamps con un perfetto pallonetto.
Ed è così che il Presidente Franco Sensi a fine partita esclama: “Totti è migliore di Litmanen. Uno come lui ci serve, non andrà via dalla Roma”. Ed ebbe ragione: perché Francesco Totti giocherà in totale 786 partite con la casacca della Roma mettendo a segno ben 307 gol.
Riportiamo l’articolo della Gazzetta dello Sport che il giorno successivo raccontò così il Torneo di Roma con le parole del giornalista Palombo Ruggero:
La squadra di Bianchi ha entusiasmato il pubblico Totti oscura la stella Litmanen. Pallonetti, numeri da campione, gol: il fantasista strega Borussia e Ajax. Doveva essere la serata per osservare l’uomo dei sogni di Carlos Bianchi e dei tifosi: Jary Litmanen. O l’occasione per rivedere all’opera l’ottimo Candela. È stata soprattutto la notte di Francesco Totti, trascurato dal tecnico in campionato: ha dimostrato che il fuoriclasse in casa Roma c’è già.
Torneo Città di Roma: vincono i giallorossi
Ma come fa l’Under a partire senza di lui? Prima notazione. La Roma, in attesa di altre più consistenti, alza la coppa del Trofeo Internazionale Ina Assitalia “Città di Roma”. Coppa che è grande tre, quattro volte, quella che Del Piero e compagni hanno sollevato mercoledì a Palermo, ritorno trionfante di Supercoppa Europea. Cose che capitano. Seconda notazione: chi ha visto il triangolare con Ajax e Borussia Moenchengladbach (in tivù o allo stadio) si sarà certo domandato perché Francesco Totti fosse qui e non in procinto di partire oggi per l’Inghilterra, insieme ai suoi compagni dell’Under 21. Quesito da girare a Rossano Giampaglia, l’erede di Cesare Maldini che ha ritenuto di non convocarlo, sperando proprio di non trovarci alle prese con un altro scienziato. Totti, per chi non lo sapesse, ha fatto il fenomeno. È un giovanottello con i suoi vizi. Ma le virtù sono comunque tali da tenerselo stretto. E magari da educarlo. Le amichevoli, genere di partita quasi in via d’estinzione, agosto a parte, valgono la pena d’essere vissute quando a nobilitarle c’è il grande gesto atletico, il colpo di classe. Le tipiche cose che valgono da sole il prezzo del biglietto. Peccato che ieri all’Olimpico, nonostante quelli assolutamente popolari proposti da Sensi (dalle diecimila alle trentacinquemila lire) siano convenuti in poco più di diecimila fedelissimi.
C’è stato infatti di che fregarsi le mani e lustrarsi gli occhi: cominciando dal colpo da sotto, stile biliardo, di Litmanen, proprio quel che ci voleva da uno che ha Roma nei suoi progetti, venendone peraltro ricambiato. Dal tiro liftato e imprendibile di Litmanen, l’1 – 0 dell’Ajax al Borussia Moenchengladbach, alla semirovesciata di Tommasi, il provvisorio 1 – 0 della Roma ai tedeschi. Uno di quei gol che se portassero la firma di Del Piero o piuttosto, per restare in tema… Roma, Djorkaeff, se ne parlerebbe per settimane. Su quella prodezza il Borussia, che con l’Ajax aveva perso immeritatamente, s’è liquefatto e la Roma ha messo in vetrina altri gioielli. Totti, fischiato in precedenza al pari di Statuto (i romani di Roma non sono più tanto amati, ultimamente), ha prima creato dal nulla l’azione del 2 – 0 (Totti – Moriero – Delvecchio tutto molto bello) con un lancio proprio solo dei fuoriclasse. Poi ha ultimato l’opera dell’umiliante 3 – 0 con un minishow con pallonetto conclusivo, maradoneggiando. L’andamento del triangolare, quasi guidato da una sapiente regia, proponeva così il meglio in suggestioni e suspance in quella che era diventata vera e propria finale. Carlos Bianchi celebrava il rito muovendo dalla panchina Balbo (al posto di Delvecchio) ma Van Gaal, uno che alle emozioni non crede, gli negava la sfida a distanza con il celebratissimo Kluivert, peraltro semplice comparsa col Borussia. Chiaro che dopo tutti quei “colpi” appetitosi, ce ne sarebbe voluto almeno un altro. Uno proprio speciale. Meglio due. Detto e fatto, nonostante l’Ajax fosse stavolta per nulla accondiscendente, tanto da sfiorare l’aggancio nel finale. Il primo “colpo” lo confezionava ancora Totti, cui la serata finiva per forza di cose con l’essere consacrata. Un missile aria – aria, un eurogol pieno di veleni, per quei fischi diventati nel frattempo ovazione, per l’Under 21 mancata. Il bis, serata di festa giallorossa per intero, non poteva che arrivare dal nuovo che avanza, Vincent Candela. Gol da terzino, ma gol anche da uomo vero. Com’è il francese, già nel cuore della sud.
Roma – Ajax: Totti protagonista
C’è gloria per tutti nell’ultimo e più atteso scampolo della serata fra giallorossi e lancieri, giocato come da pronostico per aggiudicarsi il triangolare. Per la Roma ovviamente che riesce nell’intento di vincerlo battendo i vice campioni d’Europa sia pure in mezza partita, il che è pur sempre piacevole. Poi per Totti che segna un gran gol con un tiro dal limite di rara potenza e precisione (un gol che ha convinto anche Sensi a pronunciarsi con decisione sul giocatore: “Totti è migliore di Litmanen. Uno come lui ci serve, non andrà via dalla Roma”). Quindi per Candela, che sigla la sua prima rete italiana. Infine da Cervone paratutto nel finale a difendere il successo. La Roma affronta questo impegno con piglio deciso, cercando di non farsi invischiare dalla ragnatela olandese. Manca Kluivert e Litmanen non pare molto ispirato, preso fra Thern e Statuto, comunque l’intera formazione olandese appare in difficoltà quando i giallorossi partono in velocità. La partita non offre grandi spunti fino al 19′ quando al primo vero affondo segna Totti lanciato da Balbo con un gran tiro. Poi al 24′ il raddoppio con una azione partita da dietro. Toccano la palla Statuto, Tommasi, Di Biagio, Totti, quindi Balbo che sembra perderla, ma da dietro sbuca Candela che anticipa tutti e segna. Finita? No perché l’Ajax ci mette un po’ di orgoglio e l’ultimo protagonista diventa appunto Cervone che si supera in due occasioni. Nulla può su Overmans quando al 41′ l’olandese si ritrova sui piedi un suo tiro ribattuto e segna a porta vuota. Potrebbe addirittura pareggiare l’Ajax, ma ancora Cervone si supera parando un tiro ravvicinato di Litmanen. Meglio così.
Roma – Borussia Monchengladbach: ancora in gol Totti
La Roma s’adegua. Alla prodezza di Litmanen rispondono due “enfant” di casa: Tommasi e Totti. La rovesciata in acrobazia del primo, e il dribbling, con pallonetto sul portiere in uscita, del secondo vanno registrate nelle giocate strappa – applausi. Sensi ha gongolato in tribuna, Van Gaal ha seguito interessato. Bianchi prova un assemblaggio più offensivo, con Moriero avanzato sulla stessa linea di Delvecchio (punta centrale) e Totti dirottato sulla sinistra. In difesa Pivotto sperimentato difensore centrale. Poco chiamato in causa lo spilungone ex Carpi, s’è fatto notare per una palla steccata, che Cervone ha dovuto deviare d’istinto. Bianchi chiede pressing, velocità a centrocampo e tiri dalla distanza. Bernardini obbedisce, scheggiando l’incrocio dei pali all’8′ con un bolide dalla trequarti. La Roma spinge, il gol arriva su angolo di Moriero. il pallone s’impenna dopo un rimpallo tra Delvecchio e il suo avversario e Tommasi, spalle alla porta, regala la giocata ad effetto. Bissata, dopo solo 8 minuti, da una azione da manuale. Totti, poco oltre il cerchio di centrocampo, smista a destra per Moriero, il cui cross al centro trova puntuale Delvecchio per la deviazione di piatto in rete. Il Borussia non ha reazioni degne di nota, appare lontano dal risolvere la crisi del gol e Dahlin è solo in tribuna. Ci pensa Totti a scaldare di nuovo l’Olimpico. Palla dal limite, converge verso destra saltando in velocità due avversari, poi, visto Kamps in uscita, piazza il pallone in rete con una palombella millimetrica. E d’un colpo, i progetti di darlo in prestito sono diventati reati.
Ajax – Borussia Monchengladbach
Prodezza di Litmanen e l’Olimpico sogna. Il biglietto da visita di Litmanen non poteva essere migliore. Un gol da cineteca appena dopo tre giri di lancette. Tiro d’esterno destro dal limite dell’area e palla che va ad infilarsi nell’incrocio dei pali. Dopo il gol, l’Ajax gioca in scioltezza, pur non impensierendo più i tedeschi che, anzi, con una girata in area di Pettersson si rendono pericolosi. Dopo il cambio campo il Borussia preme, mettendo spesso in difficoltà l’Ajax. Bongartz ordina a Pflipsen di fare da supporto alle due punte con inserimenti anche sulle fasce, e la pressione dei tedeschi diventa più puntuale. A sventare il pareggio ci pensa Van der Sar smanacciando sulla traversa un colpo di testa di Pettersson.