(asroma.com) Alla vigilia della sfida tra il Milan e la Roma José Mourinho ha incontrato i giornalisti a Trigoria nella consueta conferenza stampa.
Queste sono state le parole di Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia di Milan Roma:
Dybala c’è?
“Penso di no“.
Ha detto che quando è uscito Dybala mercoledì qualcosa nei giocatori è cambiato. Ma Dybala gioca una partita sì e una no storicamente, come si risolve questo problema? È un problema di testa?
“Trovare soluzioni per giocare senza Dybala non è esattamente lo stesso che per Guardiola trovare soluzioni quando non gioca Haaland, perché ha Alvarez. Pochettino se non ha Sterling ha Mudryk, Klopp se non ha Luis Diaz gioca Jota e quando non gioca lui c’è Darwin. Non è lo stesso. Ripeto: non sto incolpando nessuno, incolpo solo chi non capisce. La Roma vive una situazione dal punto di vista del Settlement Agreement che impone grandi limitazioni e questo si vede nel campo, durante la stagione nelle difficoltà quando ci sono problemi. Non c’è modo di nasconderlo. La Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Smalling e non ce l’ha e non può averne un altro. La Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Renato Sanches, ma non c’è e non possiamo averne due, perché i paletti del FFP non ti permettono di avere un altro come lui. Dybala è un giocatore veramente speciale che negli ultimi anni ha giocato in una squadra che aveva giocatori speciali come lui. Qui è un giocatore che non è sostituibile. Contro la Fiorentina sembrava una partita da 3-0 dopo 20′, senza siamo andati in difficoltà. Non è Belotti che fa connessione, non è El Shaarawy, non è Joao Costa, che sarà convocato, ma non ha la qualità di Paulo per fare quella connessione lì. Se qualcuno non vuole capire che senza Dybala la Roma è una squadra diversa non posso dire altro”.
Prima ha parlato di delusione verso alcuni singoli e che se potesse sostituirli, lo farebbe. Ci saranno scelte importanti dopo il Derby, qualcuno resterà fuori, oppure giocheranno sempre gli stessi? Qualcuno verrà punito?
“Non è la parola giusta punizione. La squadra non sarà la stessa. Paulo non gioca e non è la stessa. Farò qualche cambio, ma non esiste né l’intenzione di punire né mettere attenzione su un singolo. C’è l’intenzione di costruire un puzzle fisico, tattico e mentale che ci permetta di competere là. La squadra più tattica di solito è la squadra con meno capacità a livello tecnico, perché quando quello è alto sviluppi principi per far esprimere il potenziale ai giocatori. Noi ora ci concentriamo sul nostro gioco e sul dettaglio che può fare la differenza. Siamo una squadra che va verso una strada definita, sono i principi sui quali lavoriamo in campo. Siamo pochissimi. Azmoun è fuori, Paulo è fuori, però niente, io sono qua con voi perché non lo sarò dopo la partita. Durante la prossima settimana non sarò qui e sono qua per rispondere per qualche domanda ed esprimere ai tifosi quello che avete detto prima. Se c’è bisogno di qualcuno che possa dare spiegazioni ai tifosi sono io”.