Interviste post partita

Mourinho dopo Sampdoria Roma: “Tre punti importanti, Mkhitaryan vuole restare”

(asroma.com) Dopo il match vinto dalla Roma contro la Sampdoria José Mourinho, ha parlato nelle consueta conferenza stampa post partita. Ecco le parole del giallorosso al termine di Sampdoria Roma: 

È la partita che dà ancora più stabilità alla Roma dopo il Derby?

“È una partita difficile, è difficile giocare qui. Le squadre di Giampaolo sono sempre molto organizzate: non è mai facile. Però è vero che la cultura a Roma è che, se vinci il Derby vai in paradiso, e se lo perdi è un disastro totale. Siamo riusciti a mantenere i piedi per terra, consapevoli dell’importanza dei punti. È stata una partita veramente difficile e abbiamo ottenuto la cosa più importante: i tre punti.

Quanto al gol, secondo me, con un altro allenatore ora parlerebbero tutti di calcio fantastico e di organizzazione da dietro. Ma per come sono io, è difficile ammetterlo.

Nel secondo tempo, mi è piaciuto l’atteggiamento. Non mi è piaciuta un po’ non dico la mancanza di ambizione – abbiamo gestito molto bene – ma se avessimo fatto il secondo gol la partita sarebbe finita”.

Ieri in conferenza hai nominato Peppino: chi è?

“Non è nessuno. Ho fatto dei nomi. Era per dire che a Roma è difficile, perché invece di parlare del ragazzino Zalewski che sta giocando e che è arrivato in questo Club a 9 anni, o di Bove che sta giocando ed è arrivato qui che di anni ne aveva 10, si parla sempre di quello che è negativo, di chi non gioca… è dura”.

Oggi, e non solo oggi, Cristante è quello che più rapidamente riesce a cambiare il gioco e voi riuscite a sfruttare questi cambi di gioco con gli esterni, che creano tantissimi pericoli.

“Ti faccio ridere un po’. Quel giocatore è quello che la stampa di Roma sostiene che io non lo voglio, che non mi piace e che l’anno prossimo sarà in vendita”.

Anche Mkhitaryan ha un rinnovo da discutere: da che parte spinge Mourinho?

“Sta facendo una grande stagione. Io voglio Miki qui e lui vuole restare. Tiago Pinto e la proprietà vogliono che resti. Mino Raiola (il procuratore, ndr) è uno innamorato dei suoi calciatori. Se quindi Miki vuole rimanere, certamente Mino lo farà restare”.

Perché avete abbassato i ritmi? Perché inconsciamente i giocatori hanno pensato alla partita in Europa?

“No, non penso. Però, la realtà è che noi sappiamo come gioca la Samp ed era importante fare dei cambi di gioco, perché il loro rombo a centrocampo era molto chiuso e quando arrivi sul lato contrario di solito puoi trovare sempre un giocatore libero. Questo lo abbiamo fatto molto bene con Miki e con Cristante.

Non penso che la gente stesse pensando a giovedì. La realtà è che loro hanno cambiato sistema, hanno dato più ampiezza al gioco ed era difficile per Tammy pressare. Penso che la partita sia finita quando abbiamo messo gambe fresche: Shomurodov è entrato bene, mentre Abraham era in uno stato fisico e anche mentale stanco. Shomurodov ha iniziato a dare profondità e a creare più difficoltà.

Per 30, 35 minuti nel secondo tempo abbiamo giocato per controllare e per vincere, però senza quel fuoco necessario per chiudere la partita. Molto, molto bene i difensori centrali: hanno giocato con grande sicurezza.

Un buon arbitro, Manganiello ha diretto con sicurezza, senza grandi problemi. Mi auguro che la Samp finisca bene il campionato e di tornare il prossimo anno in questo stadio bellissimo, con gente che respira calcio”.

Cosa ha pensato dopo avere pescato di nuovo il Bodo?

“Il primo pensiero è stato che quando arrivi ai quarti di finale – e io per fortuna ci sono arrivato tante volte – tutte le squadre pensano di arrivare in fondo e devi rispettare il tuo avversario.

E noi abbiamo una doppia ragione per farlo: perché è una squadra giunta ai quarti e perché il Bodo ha fatto qualcosa di storico, positivamente per loro e negativamente per noi. E a Roma, senza la scusa di un campo sintetico e di un freddo da morire, ha pareggiato e ci ha messo in difficoltà. Sarà una partita difficile, dovremo dare tutto”.

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