Pensieri romanisti

Bisogna mettersi d’accordo: che squadra è la Roma?

Che la sconfitta contro la Juventus sia fastidiosa è certo. Perdere una partita non è mai piacevole, ancor meno quando accade contro la Juventus, squadra da sempre mal digerita. Tra le critiche mosse alla squadra c’è la mancanza di ambizione e di mentalità vincente. Anche se poi in campo i giallorossi ci hanno provato a fare la partita, peccando negli ultimi 16 metri dove non sono riusciti a essere incisivi.

Prima di lanciarci a commentare la partita e la prestazione della Roma che sabato contro i bianconeri è uscita dal campo sconfitta sì ma non maciullata, come era accaduto a Napoli e a Bergamo, è necessario fare una riflessione su come viene considerata la squadra.

Che squadra è la Roma?

Una Roma che alla fine del mercato estivo era stata considerata ai nastri di partenza la settima forza del campionato, con una rosa mancante in diversi ruoli. Come per esempio quello del portiere, con Pau López ritenuto insufficiente per difendere i pali della porta giallorossa. Come le fasce di difesa/centrocampo, con il solo Spinazzola considerato come un giocatore efficace e affidabile, e i vari Bruno Peres, Rick Karsdorp e Davide Santon (lasciamo fuori il giovane Calafiori) praticamente inutili alla causa.

Per non parlare del centrocampo, dove in tanti indicavano l’assenza di un mediano di spessore, che potesse affiancare al meglio Jordan Veretout. Perché Gonzalo Villar era considerato troppo acerbo e leggero, Bryan Cristante troppo macchinoso, Lorenzo Pellegrini poco difensivo per ricoprire quella posizione nevralgica del campo. Ma anche in attacco c’era qualche tassello mancante: Borja Mayoral non sembrava pronto per essere una valida alternativa a Dzeko, che all’età di 34 anni non poteva essere schierato da titolare in ogni partita.

Fonseca sì, Fonseca no

E il discorso cade inevitabilmente anche su Fonseca. Criticato duramente ogni qual volta la Roma perde una partita. Per carità, quando si perde è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ma la domanda è: siamo sicuri che a Mister Fonseca non stiamo chiedendo di fare miracoli? Perché se la rosa della Roma è mancante come si dice, per quale motivo Fonseca dovrebbe essere in grado di schierare in campo una squadra che quando affronta le big riesca a giocarsi le partite alla pari?

Evidentemente su Fonseca ci sono dei pregiudizi piuttosto radicati, sia in positivo che in negativo. Ma nella valutazione dell’operato del tecnico portoghese è necessario sempre ricondurre il discorso alla considerazione iniziale che è stata fatta sulla rosa della Roma: che tipo di squadra ha a disposizione il tecnico? È una squadra perfetta e competitiva? Può disporre di cambi validi in grado di cambiare le partite in corso? Sabato la Juventus ha potuto mettere in campo Cuadrado, Kulusewski e De Ligt. La Roma ha potuto inserire a partita in corso Dzeko, Bruno Peres, Diawara e Carles Pérez. Siamo sicuri che non stiamo chiedendo miracoli al tecnico lusitano?

La Roma dopo 21 giornate

Dopo 21 giornate la Roma occupa il quarto posto, davanti a Napoli, Atalanta e a pari punti con la Lazio. Dunque sono già tre le posizioni scalate rispetto alle previsioni di inizio stagione. È un campionato in cui la Roma sta dimostrando di fare grande fatica a battere le grandi, ma che grazie ai successi contro quelle definite piccole sta avendo la possibilità di rimanere agganciata al treno del quarto posto. Eppure era una Roma da settima posizione, incompiuta e incompleta. Ma è lì.

E allora forse è il caso di iniziare a metterci d’accordo su ciò che ci aspettiamo da questa Roma, una società che con le scarse risorse che ha avuto a disposizione negli ultimi due mercati estivi senza Champions sta riuscendo tuttavia a disputare un campionato più che dignitoso. E se da una parte gli stop che questa squadra subisce negli scontri diretti sono delle battute d’arresto che danno piuttosto fastidio, dall’altra bisogna anche considerare che la Roma è stata costruita con l’obiettivo di provare a tornare a competere con squadre che negli ultimi due anni hanno ottenuto risultati migliori. Un percorso difficile, perché nel calcio si vince quando si hanno a disposizione giocatori di grande qualità, ma che la Roma sta percorrendo passo dopo passo, cercando di ottenere il massimo da ogni impegno.

La Roma e quel settimo posto

La Roma, a detta di tutti, non è una corazzata in grado di competere con le altre big. Era stata inserita al settimo posto nella griglia di partenza. Settimo. Settimo vuol dire che la Roma sarebbe arrivata nelle previsioni dopo sei squadre. E attualmente invece le squadre che la precedono in classifica sono tre.

Dunque, la Roma è ancora in corsa per  il quarto posto, obiettivo che i giallorossi si devono contendere con squadre che hanno avuto in estate la possibilità di fare un mercato molto più ricco di quello dei giallorossi, ma che attualmente sono dietro in classifica. E si sa, la qualificazione alla Champions vuol dire introiti importanti per migliorare la squadra, per operare sul mercato in maniera più incisiva, cosa che la Roma nelle ultime due estati non ha potuto fare proprio perché è rimasta fuori dalla massima competizione europea.

Bisogna, quindi, decidere se vogliamo considerare la Roma una squadra che deve dominare ogni partita, o se vogliamo considerare la Roma una squadra che è in lotta per raggiungere un obiettivo che a fine anno sarebbe vitale.

Forza Roma!

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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