Match Analysis

Roma – Spezia: Un male oscuro e una vittoria che aiuta

Reduce dall’incredibile sconfitta di Coppa Italia, incredibile tanto per l’andamento del match quanto per la sesta sostituzione che ha decretato lo 0-3, la Roma ritrova lo Spezia di Italiano.

A differenza del match di coppa la Roma si ritrova in formazione rimaneggiata con ben 10 assenze: dagli infortunati storici (Zaniolo e Pastore) a quelli punitivi (Dzeko, Fazio e Jesus), passando per i problemi muscolari di Pedro e Mkhitaryan e la squalifica di Mancini.

La partita, nonostante ciò, non è che sia dissimile da quella di coppa: la Roma domina e crea e poi si autoflagella facendosi gol “quasi” da sola.

La Roma sfonda a sinistra

Il tema tattico è abbastanza chiaro: la Roma controlla il match e cerca di mettere in difficoltà i liguri attaccandoli alle spalle sulle fasce dove vanno spesso in difficoltà, soprattutto a sinistra dove Pellegrini e Spinazzola imperversano.

Italiano non trova contromisure e alla fine la Roma passa: Spinazzola serve in profondità Pellegrini che beffa per l’ennesima volta la retroguardia spezzina, serve Mayoral solo in area che a differenza della partita di coppa non fallisce l’appuntamento col gol.

Autolesionismo giallorosso

Sembra una partita senza storia, lo Spezia non si avvicina mai nemmeno alla nostra porta e quindi, come da tradizione consolidata nel tempo, il gol ce lo facciamo da soli.

Lancio dalla trequarti che nasce da un duello aereo, Villar è un po’ lontano dal suo uomo ma la difesa è ben allineata con l’aiuto di Spinazzola.

Roma Spezia: Gol Piccoli
Difesa allineata e uomini coperti

Kumbulla assorbe correttamente l’inserimento di Farias e lo anticipa, l’azione sarebbe finita, la difesa (ben posizionata) ha disinnescato un’azione senza speranza… normalmente… 

Roma Spezia: il gol di Piccoli
Kumbulla assorbe correttamente

Invece Kumbulla sbaglia la direzione (la palla va respinta sull’esterno) e colpisce Smalling, la sfera carambola su Farias che comunque è coperto in ripiegamento dallo stesso Kumbulla ed è costretto a mettere al centro una palla che sembra controllabile da Pau Lopez.

Il portiere spagnolo, però, respinge goffamente e permette il più facile dei gol; 2 errori clamorosi per regalare il gol del pareggio ad una squadra al suo primo tiro in porta e unico per tutto il primo tempo.

I dati understat parlano chiaro, tutta la produzione offensiva dello Spezia nella prima frazione si riduce a quella singola azione.

Inizio ripresa col turbo

La Roma non si scompone e ricomincia a macinare il suo gioco, i frutti arrivano all’inzio della ripresa prima con Mayoral, che inizia e chiude l’ennesima transizione, e poi con Karsdorp che chiude da quinto a quinto l’ennesima discesa sulla sinistra di Spinazzola, zona del campo dove lo Spezia non ha alcun rimedio e dove Italiano non è stato mai capace di intervenire.

La partita sembra finita, il gol di Farias (molto bello) sembra estemporaneo e la Roma spreca occasioni su occasioni (almeno 3 quelle clamorose) mentre i liguri non creano nulla e in realtà nemmeno ci provano.

Suicidio al 90′

Il gol del 3 a 3 è se possibile peggiore di quello dell’1 a 1. Qui gli errori sono addirittura 3 e coinvolgono tutta la retroguardia.

Le marcature solo le solite: Kumbulla su Farias, Smalling su Galabinov (subentrato a Piccoli nel primo tempo), Ibanez su Verdi.

Roma Spezia: pareggio Verdi
Roma Spezia: pareggio Verdi

 Il lancio è appena partito sulla nostra sinistra (la destra dello Spezia) da Bastoni, ci sono solo 3 uomini dello Spezia (ben marcati) contro 6 dei nostri: oltre ai 3 c’è Bruno Peres a destra, Diawara e Veretout. Nessun altro giocatore dello Spezia può essere utile, è una situazione sotto controllo.

Primo errore: Kumbulla si fa sorprendere da Farias, lo molla e gli permette il colpo di testa in profondità.

Secondo errore: Ibanez che, come da prima immagine, è correttamente dietro a Verdi si distrae si lascia scappare l’uomo.

Roma - Spezia: il gol del 3 a 3
Doppio errore: Kumbulla e Ibanez

In tutto questo ci sarebbe comunque la copertura data da Smalling, che correttamente arriva, non fosse che l’inglese sbaglia piede e postura, cicca il pallone consente il gol del pareggio.

Vittoria meritata

A questo punto ci si aspetterebbe la Roma che butta il pallone avanti alla disperazione, come fanno tutte le squadre.

I prinicipi tattici di Fonseca sono invece talmente radicati nella testa dei giocatori che la Roma costruisce l’ennesima azione sulla sinistra, creata da Veretout e Cristante per Spinazzola, da quinto a quinto per Peres che apparecchia per Pellegrini (migliore in campo) il gol vittoria.

Conclusioni

La vittoria è stra meritata come confermano tutti gli indicatori statistici ma è impossibile non notare come la Roma abbia perso delle sicurezze mentali prima che tecnico-tattiche, la partita è stata un dominio assoluto e doveva finire con molto più scarto, i gol (2 su 3) sono arrivati da errori tanto marchiani quanto incredibili per un qualunque giocatore di Serie A.

C’è da lavorare, molto, sulla testa: della squadra e dei calciatori. Girare a 37 punti (terzi) è molto di più di quanto ci si poteva attendere da questa squadra sembra assurdo gettare tutto al vento per dei black-out mentali.

L’ambiente esterno non aiuta, le voci di un “incredibile” esonero di Fonseca nemmeno, così come il rapporto ai minimi termini con Dzeko; è il primo banco di prova per Tiago Pinto che dovrà isolare la squadra e dare forza al suo allenatore.

Forza Roma

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