È giovedì 3 agosto del 2000. Sono le ore 13. Nonostante il caldo che spacca le pietre e quasi fonde l’asfalto sulle strade ben quindicimila tifosi della Roma si radunano allo Stadio Olimpico per accogliere i nuovi acquisti della squadra giallorossa. L’entusiasmo è alle stelle, due mesi prima la stessa accoglienza è stata riservata a Gabriel Omar Batistuta. E oggi si presentano ai loro nuovi tifosi ben quattro giocatori nuovi (più uno): sono il Puma Emerson, il centrocampista uruguaiano Gianni Guigou, il difensore francese Jonathan Zebina e soprattutto il centrale argentino Walter Samuel.
Non importa che sia il 3 agosto, non importa che faccia caldo: i tifosi giallorossi sono talmente numerosi che la società è costretta ad aprire anche i Distinti Sud, perché la Curva è esaurita in ogni ordine di posto. Un muro compatto, un muro giallorosso, che canta e incita i nuovi arrivati. Non c’è nessuna partita in vista, nessuna esibizione: “solo” la presentazione dei nuovi acquisti, che però vengono accolti con un amore infinito. È l’amore che i tifosi giallorossi hanno per la maglia della Roma, è l’amore che i tifosi giallorossi hanno per chi indossa la maglia della Roma.
E tra i nuovi acquisti c’è anche un ritorno eccellente. Quello di Abel Balbo, bomber argentino che torna nella Capitale dopo due stagioni disputate con Parma e Fiorentina. Balbo è entusiasta, sa che davanti a sé avrà una forte concorrenza, ma il suo obiettivo è chiaro. “Ragazzi, non so che dire, ma una cosa mi viene in mente: speriamo di vincere finalmente qualcosa di importante, questa è la mia città e la mia casa, sono contento di essere tornato. A presto, sul campo”.
Amarla, sempre.
