I Bomber della Roma

Massimo Marazzina, l’erede di Batistuta che non fece mai gol

Dopo aver sfiorato il secondo Scudetto consecutivo, la Roma ricomincia la stagione 2002/2003 dovendo però fare i conti con la realtà: le risorse economiche sono limitate, dunque i giallorossi di Fabio Capello non riescono a fare più di tanto sul mercato. In estate arrivano Lupatelli, Sartor, Dellas, Guardiola e Bombardini, mentre lasciano la Capitale tra gli altri Zago, Assunçao e Abel Balbo, che chiude la carriera al Boca Juniors.

 

A febbraio i giallorossi sono piuttosto indietro in classifica. I gol di Gabriel Batistuta iniziano a essere di meno (4 reti in 12 partite per l’argentino nella prima parte della stagione) ed è così che la Roma decide di cedere il bomber in prestito all’Inter. Per sostituire l’attaccante, quindi, si decide di puntare su Massimo Marazzina, individuato come erede di Batistuta.

 

L’attaccante clivense, convocato anche in Nazionale maggiore da Giovanni Trapattoni, sbarca a Roma il 2 febbraio del 2003, e siede subito in panchina nel derby di Coppa Italia vinto contro la Lazio. La concorrenza è forte, ma Marazzina non ha paura. “La concorrenza? Quando vuoi la bici devi pedalare. Confrontarmi con una grande platea con grandi compagni, mi aiuterà a dimostrare il mio valore e a prendermi le mie responsabilità, cioè i fischi e gli eventuali applausi” dichiarerà poco dopo la firma.

 

Il debutto ufficiale in maglia giallorossa avviene il 9 febbraio, nella partita che i giallorossi pareggiano in extremis a Modena grazie a un gol di Dellas nel finale. Il 15 febbraio, poi, scende in campo da titolare contro il Bologna, ma al 62esimo viene sostituito da Montella dopo una prestazione opaca.

 

Nelle altre cinque presenze in maglia giallorossa Massimo Marazzina non riuscirà a mettere a segno neanche un gol: la sua esperienza nella Capitale, quindi, si chiude a fine stagione, con un bottino di 7 presenze e 0 gol.

Così nel 2015 Massimo Marazzina ha ricordato la sua esperienza con la maglia giallorossa al sito ilcatenaccio.es: “Ero al posto giusto nel momento sbagliato. Due anni prima la Roma aveva vinto lo scudetto, io ho subito un lungo infortunio. Insomma una serie di coincidenze non hanno girato a mio favore ma, come tutte le cose, alcune riescono bene altre no. Io credevo nel progetto dei giallorossi, per venire a Roma, dove abito anche oggi, avevo lasciato il Chievo, dove mi trovavo benissimo. Nonostante sia stata un’esperienza breve, il ricordo di quei mesi è comunque bellissimo: ho conosciuto gente fantastica, ho lavorato e giocato con grandi campioni”.

I Bomber della Roma

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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