Stagione 2023/24

De Rossi al termine di Feyenoord Roma 1-1: “Sui gol subiti dai cross è colpa mia, devo lavorarci meglio. Contento di Lukaku”

(asroma.com) Dopo il match pareggiato dalla Roma contro il Feyenoord per 1-1 Daniele De Rossi ha parlato nella consuete interviste post match.

Ecco le parole di De Rossi al termine di Feyenoord Roma 1-1:

Che tipo di risposte ha ricevuto?
“I tifosi non entrano in campo, le squadre forti vincono ovunque. Gara difficile, l’avevamo letta così, loro con la palla sono soddisfatto. Ho chiesto grande aggressività ma c’era bisogno di tanta gamba stasera. Prima della partita volevo motivarli, per quello che avevo visto la prestazione c’era, e c’è stata anche oggi. Ci sono momenti in cui c’è da soffrire quando la squadra avversaria gira bene la palla e fa cose interessanti, anche le rotazioni simili alle nostre”.

5 cambi rispetto all’ultima partita con l’Inter, grande reazione di Lukaku.
“Si parla di uno dei giocatori più forti al mondo in quel ruolo, accontentarci sarebbe sbagliato ma la prestazione l’ha fatta così come a Cagliari. Uno che tira 5-6 volte in porta, se dovesse farlo per le prossime partite il gol lo fa. A 19 anni aveva 100 gol in Premier. Lui deve riuscire a fare gol anche con l’uomo addosso, come oggi. Sono contento sia dell’atteggiamento sia delle prestazioni, le sue e quelle degli altri”.

Il gol subito?
“Non è questione di errore, non mi va di sottolinearlo. L’errore di base è mio, conoscendo i tempi limitati che abbiamo. Siamo arrivati in corsa e non c’è tempo per fare tutto quello che vorremmo. Se prendi sempre gli stessi gol vuol dire che devo lavorare di più su questo fondamentale. Se vogliamo riempire l’area con tanti giocatori sappiamo che è pericoloso. Dobbiamo occupare meglio lo spazio della porta prima che parta il cross, poi i due centrocampisti e i due centrali devono dividersi gli uomini che stanno dentro. Di media sono 4-5, abbiamo gli uomini necessari per dividerci gli uomini solo se prima ci dividiamo bene lo spazio da difendere. Devo lavorarci di più e meglio. Ora arriva Ndicka, che non ho mai allenato, quindi avremo modo di lavorare e toccare questo fondamentale. Anche con l’Inter abbiamo subito gol così, vuol dire che è un segnale: devo svegliarmi e lavorarci meglio”.

La posizione di Paredes? Il gol?
“Quando costruisci a tre non è necessario che il centrale sia sempre il centrale. A volte si stringe un terzino e si alza l’altro, a volte si abbassa Paredes, contro il Cagliari abbiamo costruito a quattro e si abbassava Cristante. È importante che ci sia un uomo lì che sappia impostare e che occupi quella funzione e non importa chi sia quell’uomo. È ovvio che per comodità spesso siano i due centrali con un terzino o col mediano davanti la difesa. La differenza la fa il momento in cui lui fa il passaggio. Se avesse preso quella palla e avesse passato direttamente da 20 metri, loro avrebbero scalato e non avremmo fatto quello che abbiamo fatto. Invece lui ha condotto palla portandola ad un paio di metri dall’avversario, che ha dovuto prendere una posizione interna e il passaggio per Spinazzola lo ha portato all’uno contro uno, ed è quello che vogliamo lì. Negli ultimi metri diamo idee e nozioni, ma poi la differenza la fanno come sempre i calciatori”.

Sinner può essere un modello, il suo segreto?
“Più di uno, di tennis non capisco niente ma è un ragazzo molto educato, sembra una scemenza ma non lo è. Sta vivendo un grande successo e lo sta facendo con moderazione. Una qualità importate per un campione, una qualità che avevano tutti i campioni che ho conosciuto in carriera. Anche quando è andato sotto ha reagito, sempre sul filo del rasoio come lo sono i calciatori. Anche se non capisco niente di tennis, quando il guardo mi sembra di guardare un fenomeno”.

Grazie a laroma24.it

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