(asroma.com) Il 15 dicembre 1974 viene eseguito per la prima volta quello che diventerà l’inno della Roma.
In una classifica stilata anni fa, France Football pone “Roma, Roma, Roma” al secondo posto tra gli inni calcistici più belli di sempre, dopo “You’ll never walk alone”. Questa magistrale composizione, questa sintesi di romanismo, compie oggi 46 anni.
Se il testo è noto ed è cantato da ogni romanista, in molti ne ignorano probabilmente la genesi. E forse anche il vero titolo. Che non è “Roma, Roma, Roma”, ma “Roma (non si discute, si ama)”.
La presentazione dell’inno Roma Roma Roma di Venditti
Il nostro inno viene diffuso per la prima volta dagli altoparlanti dell’Olimpico per pochi secondi il 15 dicembre 1974, durante un Roma-Fiorentina che sarà deciso da un gol di un giovane Penzo.
Allenati da Liedholm, i giallorossi stanno inanellando una lunga serie di risultati positivi. Il primo dicembre hanno vinto il Derby con un gol di De Sisti e sette giorni dopo si sono ripetuti a Cagliari. Non è ancora la Grande Roma, ma quella sarà una grande stagione. Si concluderà con uno splendido terzo posto.
Facciamo però un passo indietro. Torniamo a quello che accade il 15 dicembre 1974. Dopo la rete di Penzo, le note di “Roma (non si discute, si ama)” accompagnano per pochi secondi l’esultanza giallorossa. Durante la partita non si poteva fare. La Roma di Anzalone pagò infatti una multa.
Tutti vengono colti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare che in autunno, negli studi romani della RCA in via Sant’Alessandro, fosse stata incisa una canzone destinata a diventare immortale.
Nell’Archivio Storico dell’AS Roma sono conservate delle immagini straordinarie: Giancarlo De Sisti, Franco Cordova e Liborio Liguori registrano le seconde voci di quello che un giorno diventerà l’inno del Club. Il titolo non è “Roma, Roma, Roma”, ma “Roma (non si discute, si ama)”. Nel lato B vengono inseriti i cori registrati durante il Derby del primo dicembre.
L’autore principale del brano, che sarà poi affidato alla voce solista di Antonello Venditti, è un paroliere romano e romanista. Si chiama Giampiero Scalamogna. Nell’ambiente è conosciuto con lo pseudonimo di “Gepy & Gepy”. Oltre a Scalamogna e a Venditti, gli altri due autori sono Franco Latini e Sergio Bardotti.
Anni fa, Gepy raccontò al quotidiano “Il Romanista” l’origine dell’inno: “Un giorno che venivo da via dei Prati Fiscali in direzione di Montesacro, da dove passavo per andare alla RCA, ho pensato la canzone. Quando sono arrivato, sono andato nella saletta dove c’era il pianoforte e l’ho provata. Ho materializzato, insomma, l’idea che mi ero fatto nella testa”.
“Dopodiché sono andato giù da Antonello Venditti e gli ho raccontato che avevo scritto una cosa, in risposta ai fratelli De Angelis”. Guido e Maurizio, celebri autori di colonne sonore, erano di fede laziale: avevano composto “I’m football crazy”, che sarebbe poi stata cantata da Giorgio Chinaglia.