Interviste

Mancini e Spinazzola: “Ora due finali: prima il Torino, poi penseremo al Feyenoord”

(laroma24.it) Al termine dell’allenamento odierno Gianluca Mancini e Leonardo Spinazzola hanno parlato con i giornalisti delle ultime due partite che la Roma dovrà affrontare in questo finale di stagione: la gara in trasferta contro il Torino, che determinerà la posizione in classifica dei giallorossi in vista di un piazzamento europeo, e la finalissima di Tirana, che vedrà i capitolini affrontare il Feyenoord mercoledì 25 aprile nell’atto finale della Conference League. 

Ecco le parole di Mancini e Spinazzola di oggi: 

Gianluca, come arrivate a queste ultime due partite?
“Decisiva è quella di venerdì, dobbiamo concludere il campionato al massimo e arrivare quinti o sesti. Prima dobbiamo puntare a questo e poi preparare la partita di mercoledì”

Tema stanchezza: in tanti avete giocato molti minuti, tu sei uno di quelli
“La stanchezza nelle ultime due partite della stagione non si deve far sentire, non deve essere un alibi, è una parola che non deve entrare nel nostro spogliatoio la stanchezza. Abbiamo avuto una partita alla settimana nelle ultime due, ora una settimana per preparare il Torino, ci siamo riposati”

È entrato nello spogliatoio il concetto che potete riscrivere la storia di questo club?
“Ci è entrato dopo la semifinale col Leicester, poi da lì abbiamo subito pensato a preparare la partita di campionato e da quel punto non ne abbiamo più parlato. Ci siamo complicati le cose da soli in campionato quindi no, testa al campionato fino alla fine”

Il mister vi sta caricando per queste due ultime partite?
“Ci carica come ogni gara, se giochiamo contro il  o contro l’ultima dell’ultima categoria del campionato italiano ci carica allo stesso modo”

In consapevolezza, che cosa vi regala questo percorso?
“Finisce che fai una finale europea, non tutti si permettono di farla ogni anno. E’ vero che è la Conference League, non è la  ma è uguale all’Europa League perché se guardi la finale sembrano due competizioni identiche. Sono tutte esperienze che ognuno di noi metterà nel bagaglio per far sì che il prossimo anno ci sia appunto una consapevolezza diversa”. 

Leonardo, prima Torino e poi la Finale, come arrivate a questo tour de force?
E’ tutto l’anno che facciamo il tour de force. O almeno l’hanno fatto i miei compagni, io ne ho fatto un altro…(ride, ndr). Ci arriviamo bene e dobbiamo arrivarci bene. L’importante adesso è pensare a Torino, è una partita fondamentale per chiudere il campionato in bellezza, poi abbiamo 5 giorni per preparare la finale

Te come ci arrivi?
Bene, sono motivato e felice di esserci e di poter giocare.

In questi mesi il pensiero di Tirana ti ha dato forza?
Sinceramente no, pensavo solo al rientro. Poi quando mi sono sentito meglio è normale che ci ho pensato.

I momenti più difficili?
Quando non vedevo progressi e non andavo, battevo la testa sul muro e il muro restava integro… E’ stata la maggiore difficolta.

Cosa hai ritrovato con l’abbraccio dell’Olimpico?
I tifosi sono stati sempre generosi con me, è stata una bella emozione

Te e Zalewski potete giocare insieme
Deciderà il mister, Nicola sta facendo un grande campionato e deve continuare così.

L’approccio di Mourinho alla finale?
La finale non c’è ancora. Ce n’è un’altra venerdì, una finale importantissima per la quale il mister ci carica. Adesso è la partita più importante, poi penseremo a Tirana.

Hai giocato 45′, quanti minuti hai nelle gambe?
Non lo so, non ho l’indicatore della benzina (ride, ndr). Dipenderà dalla partita e dalle situazioni. Se attaccheremo e basta sarà più facile, se sarà una partita aperta sarà più difficile. Vediamo quanti minuti farò.

Vista da fuori la Roma poteva fare di più?
È normale, siamo una grande squadra e sono pienamente sicuro che giocando sempre i turni infrasettimanali, con i viaggi e tutto il resto, perdi sempre qualcosa. E noi siamo stati l’unica squadra a farlo sempre e ne abbiamo risentito.

Vi sentiti favoriti con il Feyenoord?
Dobbiamo pensare solo al Torino, non vorrei parlare del Feyenoord.

Il pensiero di giocare la finale è importante per te dopo aver saltato quella degli Europei?
Diciamo di si, sarebbe la prima finale che potrei giocare.

Fonte: laroma24.it

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