(as.com) Carles Pérez, autore del gol del momentaneo pareggio domenica contro la Salernitana, è stato intervistato da As, rivista sportiva spagnola. Ecco le parole dell’attaccante giallorosso:
È vero che è stata una stagione difficile per mancanza di minuti, ma come ho detto dopo la partita contro la Salernitana, dobbiamo sfruttare i momenti. L’importante è lavorare e aspettare l’occasione. Adesso arrivano le partite importanti e dopo il gol dell’altro giorno ho dimostrato di esserci e di voler essere importante.
Mourinho ti ha elogiato in conferenza stampa, come è il tuo rapporto con lui?
Parole del genere di un allenatore di quel calibro sono molto motivanti. Da bambino sogni di essere allenato da persone come lui o Guardiola, top coach. E nonostante questo, è molto vicino. Dopo un anno di lavoro con lui, capisco la sua filosofia, le sue esigenze, so come è e cosa vuole. Mi ha fatto migliorare come giocatore e nonostante giochi di meno, mi incoraggia, mi dà consigli e mi ha reso più forte mentalmente.
So che rimani dopo l’allenamento a tirare in porta.
Sì, e non solo. Sto con un personal trainer da quattro anni, con un nutrizionista, analizzo i miei movimenti per migliorare con un’azienda specializzata… E tutto torna, ovviamente. Forse queste cose mi hanno aiutato a segnare quel gol da fuori area domenica. Lavoro silenzioso, lo chiamano (ride).
Sei cresciuto nel 4-3-3 del Barça. È stato difficile per te adattarti al calcio italiano?
È vero che ho imparato a giocare molto aperto al Barça e da quando sono arrivato ho giocato di più dentro, anche con Fonseca. Ma questo è il calcio, devi abituarti e giocare dove dice l’allenatore. Amo giocare come esterno ma ho imparato a giocare lì e mi sento a mio agio.
Credi che non ti abbiano dato le opportunità che stanno dando agli altri del Barça?
Sono momenti diversi. C’era anche Aleñá o Cucurella ed è stato un momento leggermente più difficile per fare quel salto. È chiaro che i giovani che ci sono stanno lì perché oltre ad aver avuto le opportunità, se le sono meritate. Ho lasciato il Barça due anni fa e l’unica cosa che posso dirti è che vorrei che tutto andasse bene per loro. Se sono nel calcio professionistico è grazie a loro.
Cosa è cambiato in Carles Pérez in questi due anni lontano dalla Spagna?
Primo, fisicamente, perché qui ci mettono tanto bastone. E ovviamente mentalmente sono qualcun altro: lasciare la tua casa, la tua famiglia e i tuoi amici per realizzare il tuo sogno ti costringe a crescere e maturare. Anche in termini di tattica ho imparato molto. Nel calcio ci sono meno spazi, a volte si difende con cinque dietro…
Cosa preferisci, chiudere il campionato qualificandoti per una coppa europea o vincere la Conference?
Se finiamo in Champions League significherebbe che abbiamo fatto bene le cose durante tutto l’anno. Ma è vero che la Conference è un nuovo trofeo ed è pur sempre un titolo e penso che i tifosi, alla fine, lo meriterebbero. Devi solo vedere lo stadio giovedì, sarà pieno contro Bodo/Glimt.
Finora quella squadra vi ha dato solo problemi.
La fase a gironi è stata una partita complicata per molte circostanze: il tempo, l’erba sintetica… Sono cose che capitano una volta sola nella vita e bisogna voltare pagina. Il modo migliore per rimediare è vincere ora e qualificarsi per le semifinali.
Credi che il gol ti aprirà le porte dell’undici titolare?
Spero di continuare a lavorare. Se non sarà contro Bodo/Glimt lavorerò per essere in campo nelle prossime partite.
Le prossime partite non sono affatto male: Inter e Napoli…
Sono due partite chiave per vedere se riusciamo a prendere la Juventus ed entrare in Champions League. Nelle ultime 10 partite abbiamo conquistato 22 punti, il miglior record di serie A e vogliamo continuare così.
Cosa mancava alla Roma all’inizio per raggiungere questi risultati?
È chiaro che con il nuovo allenatore era necessario un periodo di adattamento. Adesso capiamo meglio cosa vuole, i nuovi giocatori si conoscono meglio e questo si nota.
Mayoral e Gonzalo Villar hanno deciso di andarsene per mancanza di minuti. Perché hai deciso di restare?
Non voglio sembrare pesante, ma si tratta di cogliere le opportunità. La Roma è un grande club e che mi diano più o meno spazio, voglio avere successo qui. Mi sento bene, è casa mia, sto bene con le persone e i tifosi. Andare in un’altra squadra sarebbe stato facile, ma voglio stare qui e lottare per questo.
Fonte: as.com