19 novembre 1989: allo Stadio Flaminio si gioca il derby tra la Roma di Gigi Radice e la Lazio di Amarildo e Sosa allenata da Materazzi. È una partita attesissima, come tutti i derby della Capitale, e la tensione è alle stelle. Il Flaminio è pieno in ogni ordine di posto: sono ben ventiduemila gli spettatori presenti per assistere alla stracittadina, in una cornice straordinaria di pubblico che contribuisce attivamente allo spettacolo del pre gara. Perché prima ancora che il derby tra Roma e Lazio cominci sul campo, sono proprio i tifosi a regalare momenti di ilarità e di assoluto divertimento sugli spalti.
Pecore e caciotte
La Curva Sud è organizzatissima: prima dell’inizio della partita viene distribuito un volantino che invita tutti i tifosi della Roma a tifare senza sosta durante i 90 minuti di gara, per sostenere la squadra e fargli sentire il proprio affetto. Sugli spalti, poi, inizia il derby tra le tifoserie, e la Sud si supera. Vengono esposti una serie di striscioni che ripercorrono la storia di Roma città. Si legge: “Com’è nata Roma?”, risposta “Romolo e Remo”. Poi in un secondo striscione: “Chi l’ha fatta grande?”, risposta “Giulio Cesare”. E ancora: “Ah, dimenticavamo”, riposta “e pure il gregge”. E da qui iniziano a comparire tutti striscioni a tema, sfottò incentrati a scherzare sui tifosi biancocelesti in modo goliardico.
I tifosi della Roma sono scatenati, e poco prima che inizi il match espongono l’ultimo striscione in cui si legge: “Lupi sumus, ceteri oves” che tradotto in italiano sta a significare “Noi siamo lupi, gli altri pecore”.
Roma Lazio: sul campo finisce in parità
Le formazioni
Roma: Cervone, Tempestilli (54′ Gerolin), Nela, Manfredonia, Berthold (70′ Conti), Comi, Desideri, Di Mauro, Voeller, Giannini, Rizzitelli. All.: Radice
Lazio: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Di Canio (82′ Troglio), Icardi, Amarildo, Bertoni, Sosa (68′ Beruatto). All.: Materazzi