Romanisti

La Roma anni ’90

Chi è nato all’inizio degli anni ’80 una delle prime squadre della AS Roma che ricorda è quella della stagione 1988-89. Era la Roma del presidente Dino Viola e di mister Liedholm, la squadra di Voeller, Giannini e Rizzitelli, che in porta alternava Peruzzi e Tancredi. Una squadra composta da ottimi giocatori, e buonissimi gregari, che tuttavia terminò la stagione all’ottavo posto in Serie A e arrivò al secondo turno di Coppa Italia.

In quegli anni, nonostante la consapevolezza del divario esistente tra la Roma e le squadre del Nord, ogni volta che i giallorossi partivano per Milano o Torino per affrontare Inter, Milan e Juventus, si accendeva la speranza che fosse la volta buona per tornare nella Capitale con una vittoria. Spesso, però, il campo diceva il contrario, ma la delusione della sconfitta non andava a intaccare il sogno per la stagione successiva. A Milano e a Torino prima o poi avremmo vinto. Quelle partite erano dei tabù per la Roma, ma erano le partite più belle da giocare: Davide contro Golia.

Nella stagione 1988-89 la Roma tuttavia perse a Milano 2-0 con l’Inter e 4-1 con il Milan, a Torino 2-1 con la Juventus.

la roma anni 90Nella stagione 1989-90 la Roma cambiò mister: in panchina c’era l’indimenticabile Gigi Radice. In estate arrivarono Cervone in porta, Berthold e Comi in difesa, Impallomeni e Baldieri in attacco, mentre lasciarono la Capitale i brasiliani Renato e Andrade, insieme a Peruzzi, Massaro, Collovati e Policano. Quell’anno la Roma chiuse il campionato al sesto posto, qualificandosi in Coppa Uefa, e arrivò in semifinale di Coppa Italia. A Milano perse 3-0 con l’Inter e 1-0 con il Milan, a Torino pareggiò 1-1 con la Juventus, con un gol di Voeller.

La stagione 1990-91 fu un’annata travagliata e triste: venne a mancare l’indimenticabile Dino Viola, al quale successe Ciarrapico a metà stagione. Ma la Roma di Ottavio Bianchi, che terminò il campionato al nono posto, riuscì comunque a vincere un trofeo: battendo la Sampdoria nella doppia finale alzò al cielo la Coppa Italia, e in Europa perse di misura la finale di Coppa Uefa. Era la Roma dei neo arrivati Carboni, Aldair, Salsano e Carnevale, di Nela, Giannini, Voeller e Rizzitelli. In quella stagione a Milano la Roma perse 2-1 con l’Inter, pareggiò 1-1 con il Milan, e a Torino venne sconfitta dalla Juventus per 5-0.

Nella stagione 1991-92 il presidente Ciarrapico confermò Bianchi in panchinala roma anni 90, acquistando nel mercato estivo Garzya, Bonacina e Haessler e cedendo Berthold, Gerolin e Desideri. I giallorossi terminarono la stagione al quinto posto, arrivando ai quarti di finale sia in Coppa Italia che in Coppa delle Coppe. In quella stagione la Roma perse 4-1 a Milano con il Milan, pareggiò 0-0 con l’Inter e venne sconfitta 2-1 dalla Juventus a Torino.

Nel 1992-93 ci fu Boskov sulla panchina della Roma: arrivarono Caniggia, Benedetti e Mihajlovic, mentre venne ceduto Voeller al Marsiglia. La Roma chiuse la stagione al decimo posto, fu finalista di Coppa Italia e in Coppa Uefa arrivò ai quarti di finale. In quella stagione pareggiò 1-1 a Torino con la Juventus, 1-1 a Milano con l’Inter e 0-0 con il Milan.

La stagione 1993-94 fu la prima di Franco Sensi presidente della Roma. Sensi subentrò in una situazione complicatissima, ma riuscì comunque a condurre un’ottima campagna acquisti: arrivarono Abel Balbo, Marco Lanna e il portiere Lorieri. La Roma tuttavia chiuse la stagione al settimo posto, mentre in Coppa Italia si fermò agli ottavi di finale. A Milano la Roma perse 2-0 con il Milan, pareggiò 2-2 con l’Inter e a Torino 0-0 con la Juventus.

la roma anni 90Nella stagione 1994-95 arrivarono a Roma giocatori del calibro di Jonas Thern, Daniel Fonseca e Francesco Moriero, tre ottimi innesti per la nuova Roma di mister Carlo Mazzone. La squadra tuttavia terminò il campionato al quinto posto, in Coppa Italia arrivò ai quarti di finale, ma vinse dopo molti anni a Milano con l’Inter (autogol di Festa), perdendo tuttavia 3-0 a Torino contro la Juventus (il famoso fallo laterale di Aldair) e 1-0 con il Milan.

Nella stagione 1995-96 la Roma acquista Sterchele, Grossi, Cherubini, Annoni, Di Biagio e Marco Delvecchio. I giallorossi agli ordini di mister Mazzone terminano la stagione al quinto posto, arrivando al secondo turno in Coppa Italia e ai quarti di finale in Coppa Uefa. A Milano la Roma perse 2-0 con l’Inter e 3-1 con il Milan, ma riuscì a sbancare Torino grazie al gol di Balbo e all’autorete di Ferrara.

Nella stagione 1996-97 la Roma di Carlos Bianchi vive una stagione complicatissima: in campionato finisce al 12esimo posto, in Coppa Italia viene eliminata al secondo turno, in Coppa Uefa ai sedicesimi di finale. In quella stagione perse a Milano 3-1 con l’Inter e pareggiò 1-1 con il Milan, mentre uscì sconfitta da Torino con un secco 3-0.

Il 1997 è l’anno in cui arrivò sulla panchina giallorossa Zeman, e insieme a lui sbarcarono nella Capitale, tra gli altri, Konsel, Cafu, Paulo Sergio, Vagner, Di Francesco, Helguera. La Roma chiuse il campionato 1997/98 al quarto posto, arrivò ai quarti di finale di Coppa Italia e perse 3-0 a Milano con l’Inter, pareggiando tuttavia 0-0 con il Milan, mentre a Torino la Juve vinse 3-1.

Nel 1998-99 c’era ancora Zeman alla guida della Roma. Arrivarono Wome, Zago, Alenichev, Tomic e Bartelt. La Roma arrivò quinta in campionato, mentre venne eliminata agli ottavi di finale in Coppa Italia e ai quarti di finale in Coppa Uefa. In quella stagione perse a Milano 3-2 con il Milan e 4-1 con l’Inter, mentre a Torino riuscì a pareggiare 1-1.

Nel 1999-2000 Fabio Capello fu il grande colpo del presidente Franco Sensi. Oltre al mister arrivarono giocatori del calibro di Montella, Assunçao, Nakata (nella sessione invernale) e Antonioli. La Roma terminò il torneo al sesto posto, venne eliminata ai quarti di finale in Coppa Italia e agli ottavi di finale in Coppa Uefa. In quella stagione la Roma pareggiò 2-2 a Milano con il Milan e perse 2-1 con l’Inter, uscendo sconfitta da Torino per 2-1.

La stagione 2000/2001 è la stagione per eccellenza. Franco Sensi decide di regalare un sogno a tutti i tifosi giallorossi, portando nella Capitale tre fenomeni: Batistuta, Samuel ed Emerson. La Roma, dopo una splendida cavalcata, vince il suo terzo Scudetto della storia, nonostante l’eliminazione agli ottavi di finale sia in Coppa Italia che in Coppa Uefa. Dopo 10 anni di attesa (la Coppa Italia del ’91), la Roma torna ad alzare un trofeo. In quella stagione, tuttavia, la Roma perse a Milano sia con l’Inter (2-0) che con il Milan (3-2), pareggiando però a Torino con la Juventus grazie ai gol di Nakata e Montella.

Ecco, noi queste squadre della Roma le abbiamo amate (e ancora le amiamo!), anche se non erano vincenti. Abbiamo amato la Roma di Voeller, Giannini e Rizzitelli, la Roma di Desideri, la Roma di Haessler, la Roma di Balbo e Fonseca, la Roma di Bonacina e Piacentini, la Roma di Paulo Sergio, la Roma di Totti, Batistuta e Montella. Abbiamo amato, e ancora amiamo, la Roma di Dino Viola, la Roma di Franco Sensi e di Rosella Sensi, e amiamo la Roma degli americani.

Perché non esiste la Roma dei Viola, dei Sensi o degli Americani: esiste solo la Roma. (cit. PER la ROMA)

Voler vincere è l’obiettivo di tutti, non riuscirci però non ci toglierà neanche un pezzettino d’amore che proviamo verso questa squadra.

Forza Roma!

Romanisti

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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