È arrivato a Roma in punta di piedi, quasi in maniera silenziosa, nonostante il suo curriculum fosse di tutto rispetto: nove stagioni con il Manchester United, con il quale in carriera ha vinto ben nove trofei, di cui due titoli di Campione d’Inghilterra. A Roma, però, Smalling si è presentato in maniera sommessa, rispettosa, accettando con pazienza il suo momento che è arrivato circa un mese dopo il suo arrivo a Trigoria.
Smalling Capitano
Sono state 37 le presenze di Chris Smalling con la maglia della Roma in questa stagione, 30 in campionato, dove ha segnato anche tre gol e servito 2 assist, 5 in Europa League e 2 in Coppa Italia. Sorprende un altro dato che fa ben capire il modo di giocare di Smalling: i cartellini gialli. Sono solo 4 le ammonizioni rimediate dal difensore in 37 partite disputate, sintomo della grande concentrazione con cui è sempre sceso in campo.
Perderlo per la gara di giovedì contro il Siviglia fa sicuramente male. Perché Smalling era una pedina importante di questa Roma, un giocatore che dava sicurezza all’intero reparto. Se un anno fa avevamo fatto gli applausi alla Roma per essere riuscita ad assicurarsi le prestazioni del difensore con un prestito secco (oneroso, 3 milioni, ndr), questa volta tocca tirare un po’ le orecchie agli addetti ai lavori.
Perché è vero che la Roma in questo momento è un po’ terra di nessuno, con il passaggio di proprietà che sembra piuttosto imminente, ma è anche vero che si sapeva da tempo che la stagione calcistica si sarebbe conclusa ad agosto. Dunque, sarebbe stato piuttosto utile sfruttare questi ultimi mesi per lavorare sodo con il fine di confermare l’inglese non soltanto per questa fase finale di Europa League, ma soprattutto per la prossima stagione.