Pensieri romanisti

AS Roma: una rimonta straordinaria che deve servire da monito per la società

La straordinaria rimonta della Roma, che malgrado i 18 risultati utili consecutivi ancora non ha ancora certezze europee, dimostra che la rosa a disposizione di Mister Ranieri non è tutta da buttare, e che per avere possibilità di successo servono due elementi: competenza e organizzazione. Mister Ranieri è arrivato alla Roma in un momento di caos totale: l’esonero di De Rossi dopo sole quattro giornate “nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio”, recitava il comunicato del club capitolino; l’inspiegabile ingaggio di Juric, un allenatore che non aveva mai avuto esperienze in club di fascia medio-alta. 

Fortunatamente, l’allontanamento della Souloukou ha ripristinato uno stato di quiete in quel di Trigoria, e l’ingaggio di Mister Ranieri è stata una scelta che ha riportato quella competenza che era totalmente mancata. Ma il miracolo che sta compiendo Mister Ranieri non deve trarre in inganno: non è stato sistemato proprio un bel nulla, anzi. Questa straordinaria rimonta che porta la firma di Ranieri deve essere da monito per chi, oggi, fa parte della dirigenza della Roma, Presidenti e Direttore Sportivo: nel calcio non ci si inventa nulla, assolutamente nulla. Serve organizzazione, pianificazione, servono idee chiare e serve soprattutto competenza. Quella che la Roma non ha avuto affidando le responsabilità sportive a una figura che, per professione, doveva occuparsi di tutt’altro: il Ceo. Quella che la Roma non ha avuto quando in estate ha portato avanti una sessione di mercato spendendo tanti soldi ma senza criterio, o meglio, con criteri talmente mobili da cambiare continuamente i piani in corsa: Abraham non esce, dunque non posso acquistare nessuno, Dybala non esce, dunque bisogna cambiare modulo e piano di mercato. Non si fa calcio in questo modo: il calcio si fa con ordine, competenza e tempestività.

Quest’anno le prospettive sono decisamente diverse: al di là del piazzamento finale che la Roma riuscirà a raggiungere, i giallorossi hanno tante, tantissime possibilità di movimentare in maniera importante il calciomercato. A partire dalle cessioni di quei giocatori in prestito che, in questa stagione, hanno comunque disputato un’annata molto positiva. Abraham, 10 gol e 6 assist con il Milan; Kumbulla, titolarissimo nell’Espanyol che è a un passo dalla salvezza in Liga; Cherubini e Pagano, due giocatori protagonisti rispettivamente con Carrarese e Catanzaro; Darboe, titolare del Frosinone quasi salvo in Serie B; Dahl, che da gennaio a oggi ha totalizzato 15 presenze e 5 assist col Benfica; Le Fée, forse quello più difficile da piazzare, dato che il riscatto obbligatorio si verificherà solo in caso di promozione del Sunderland; Hermoso, il cui cartellino potrebbe essere riscattato dal Leverkusen; Zalewski, su cui l’Inter pare intenzionata a esercitare il diritto di riscatto; Solbakken, un giocatore che, al di là della cifra per cui sarà ceduto, genererà una plusvalenza.

Ci sono poi i giocatori che a oggi fanno parte della rosa: Hummels, che a fine stagione appenderà gli scarpini al chiodo liberando la Roma del suo ingaggio; Celik, giocatore totalmente rigenerato da Ranieri, che potebbe avere mercato in Inghilterra (si parlava del Fulham); Shomurodov, altro giocatore rilanciato da Ranieri che potrebbe avere un discreto mercato; i vari Baldanzi, Pellegrini, El Shaarawy, forse anche uno tra Cristante e Paredes: insomma, c’è tanto da fare e per fare bene bisogna tremendamente programmare e pianificare, per non farsi trovare impreparati nel momento in cui il calciomercato aprirà i battenti.

Perché per l’ennesima volta la Roma dovrà ripartire da zero: nuovo allenatore, nuovo progetto, nuovo tutto. Dunque, non c’è margine per perdite di tempo: mentre la Roma di Ranieri proverà a dare tutto e a fare il massimo in queste ultime quattro giornate di Serie A, in società bisogna cominciare (anzi, già è tardi) a lavorare seriamente per il futuro, bisogna arrivare a giugno e farsi trovare pronti, perché sarà necessario essere tempestivi nelle cessioni e negli investimenti. L’obiettivo deve essere quello di consegnare all’allenatore che verrà una rosa più pronta possibile, per cominciare la nuova stagione senza indugi, senza alibi, senza scusanti. Per non ripetere, insomma, gli errori commessi con Daniele De Rossi.

Dunque, mentre Ranieri continua a lavorare sul campo nella speranza di riuscire a conquistare un posto in classifica che garantisca alla Roma la partecipazione alle coppe europee, dietro le scrivanie bisogna lavorare senza sosta, perché no, non c’è più tempo da perdere.

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Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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