Rassegna stampa

Zazzaroni sul CdS: “Mourinho non conosceva Shomurodov, i difensori della Roma forti ma non in impostazione, Zaniolo gioca da solo”

(Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni) Ivan Zazzaroni quest’oggi ha scritto un’editoriale sul Corriere dello Sport in cui ha parlato della Roma e soprattutto di Mourinho che non conosceva Shomurodov, bocciando di fatto il primo mercato di Tiago Pinto. Ecco le sue parole:

Carlos Alberto ha sparato un po’ di cazzate su Mourinho e il Brasile. L’avrà fatto per affetto e stima, spero. Di vero c’è che la CBF l’ha cercato, e lo è altrettanto che Ronaldo il Fenomeno ha provato a convincerlo. Ma José non ha nemmeno accettato di sedersi al tavolo perché, come disse anni fa, «solo uno straniero pazzo allenerebbe il Brasile» […]. Al contrario, un pensiero al Portogallo, le radici, l’aveva fatto eccome, a fine dicembre. Mai, però, avrebbe lasciato la Roma a metà: suggestivo il doppio incarico. Jorge Mendes e Valdir hanno effettivamente incontrato il presidente della federcalcio portoghese, chiarendo che non c’erano le condizioni per sviluppare la trattativa perché la Roma non avrebbe concesso il nullaosta. […]

L’estate scorsa, sempre nel rispetto (assoluto) del ruolo di Tiago Pinto, lo Special è intervenuto per invitare DybalaWijnaldumMatic e Belotti a raggiungerlo e provare ad alzare il livello tecnico e di esperienza della squadra: molta resa con poca spesa, una condanna. L’olandese si è però rotto subito e non si sa se sarà impiegabile a febbraio e Belotti è entrato in un’inimmaginabile crisi di fiducia (José si sarebbe dato fuoco pur di non perdere a zero Mkhitaryan). Mou, il centro di tutto, non si è mai lamentato: giusto qualche battutina. Ha invece lavorato per la società, orientandosi sui “bambini”, come li chiama lui, alcuni dei quali hanno già mercato. […]

Non potendolo attaccare su punti e posizione […] certa critica e qualche tifoso gli rimproverano “un gioco di merda”. […] Tutto è spiegabile, se si evitano superficialità e umoralità e non si coltivano pregiudizi: la Roma ha tre difensori forti di testa, ma con piedi non proprio eccezionali, non a caso perdono palloni in costruzione, in uscita, e sono assai imprecisi nei lanci. La mediana è, per caratteristiche, difensiva e lenta (CristanteMaticTahirovic): l’arretramento di Pellegrini riduce l’incidenza del capitano e aggiunge poco alla manovra; Spinazzola è spesso out e Celik ha dei limiti tecnici evidenti. Corre, però. Ha cuore.

Il lancio lungo a scavalcare il centrocampo viene valorizzato di rado dalle spizzate di Abraham (Dzeko è un’altra cosa) e Zaniolo tenta quasi esclusivamente la giocata personale. Dybala, il migliore per distacco, la risolve come può: guadagna un rigore, una punizione, segna e assiste i compagni, ma è costretto a un numero imprecisato di rientri che finiscono per ridurne lucidità e tenuta. […]

Una precisazione dopo aver ascoltato domenica l’ottimo Compagnoni di Sky affermare che «Shomurodov è stato fortemente voluto da Mourinho»: manco lo conosceva, né ricordava di averlo affrontato in coppa. L’ha preso Pinto dal Genoa nel periodo in cui l’uzbeko era un “buon prospetto” (non gliene faccio una colpa) pagandolo 17,5 milioni (1,5 per il prestito e 16 per il cartellino).

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