Conferenze stampa

Siviglia Roma, José Mourinho in conferenza stampa per il Media Day: “A livello umano questo è uno dei migliori gruppi che ho allenato in carriera”

(asroma.com) Alla vigilia della sfida tra Siviglia e Roma José Mourinho ha incontrato i giornalisti nella conferenza stampa relativa al Media Day.

Queste sono state le parole di Mourinho nella conferenza stampa a sei giorni da Siviglia Roma per il Media Day:

Mourinho a Sky Sport

Un anno fa Mourinho insieme alla squadra alzava al cielo la Conference. Cosa ha rappresentato quella finale?

“Quella di Tirana è storia ed è finita. Memoria per tanti e speriamo che tra tanti anni i bambini ricorderanno la finale con i figli. La prossima la dobbiamo giocare, peccato che non sia domani però mercoledì arriverà velocemente. Saremo li e vogliamo giocare.

Che squadra è il Siviglia?

“Una squadra che vince sempre l’Europa League. Una squadra che viene dalla Champions. E si è qualificata per la Champions l’anno scorso. Sono molto forti e non possiamo nasconderlo. Abbiamo le nostre qualità e i nostri problemi che cerchiamo di nascondere e andiamo là. Poi vediamo dopo la partita”.

Quali sono le certezze?

“La certezza è che saremo a Budapest. Non andremo in vacanza, è una città bella, lo stadio è bello ci ho giocato, ma non andiamo in vacanza”.

Come stanno gli infortunati?

“Lorenzo potrà essere recuperato però sarà fuori a Firenze. Ha un piccolo problema, ma sarebbe un rischio giocare sabato. Fino a sabato sarà fuori per precauzione. Domenica tornerà in gruppo. Da puolo non mi aspetto nulla, se può andare in panchina e può aiutarci come col Feyenoord sarà positivo. Spinazzola è in dubbio, spero di recuperarlo non per sabato ma per la finale. Ha giocati spesso non come Dybala che non gioca da tempo. Se martedì non da segnali positivi sarà impossibile”.

Sulla possibilità doppietta europea.

“Al momento non c’è doppietta. C’è un Europa League da vincere. Non mi piace parlare di doppietta. Il lavoro che i ragazzi fanno dal primo giorno e tutto quello che abbiamo costruito è una cosa che mi fa un grande piacere perché non sarà la rosa più forte con il quale ho lavorato per qualità ma a livello umano che con gli anni capisci che è quello che rimane per sempre, è una squadra che va nei top della mia carriera”.

Mourinho in conferenza

Si sente l’artefice di questo percorso europeo della Roma?

“No, se loro ringraziano me, io ringrazio loro. Nicola è più emozionale, due anni fa giocava in Primavera e in una stagione ha giocato una finale e un Mondiale. Per lui è una crescita importante”.

Qual è l’aspetto più complicato da gestire in una finale?

“La partita di sabato è l’aspetto più complicato. Devo lasciare fuori giocatori che non posso rischiare perché hanno qualche piccolo problema. Andare solo con una squadra di bambini è un rischio esagerato e non è nemmeno positivo. La Fiorentina è una squadra che ha 25 giocatori dello stesso livello. La situazione ideale sarebbe non giocarla, preparare già da oggi la finale. La cosa più facile è che vogliamo tanto giocare questa finale. Quando domenica arriveremo qui, sarà facile avere gente motiva e felice”.

La vittoria della finale d’Europa League cambierà il suo futuro?

“Il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della Fiorentina, ma di più la finale. Tutto è secondario poi quando si gioca una finale. Non c’è motivo per ottimismo, non c’è motivo per il pessimismo. Vogliamo solo giocare la finale. Abbiamo fatto tanto per stare in questa finale che vogliamo giocare. Sarà facilissimo prepararla. Non voglio sapere di classifica, di Champions. Mi interessa solo la finale. Spero e mi fido che romanisti e tifosi del Siviglia possano fare un bel giorno lì a Budapest”.

Lei ha sottolineato come sia importante godersi questa finale insieme alla sua tifoseria. Ci colpisce l’affetto dei suoi tifosi:

“Spero che le mie parole non vengano interpretate male, ma l’unico club per cui non sento un legame stretto è il Tottenham. In tutti gli altri c’è sempre stato questo legame forte tra noi, questo perché la gente non è stupida. Non è una questione di vincere o non vincere, do tutto. Il tifoso percepisce che ogni giorno lavoro e lotto per loro. Nel mio caso sono romanista, madridista, interista perché è una cosa reciproca. Sarò per sempre legato alla Roma, così come lo sono a tutti gli altri club che ho allenato”.

In questa stagione si è parlato in maniera turbolenta degli arbitraggi verso la panchina?

“È un bel discorso però preferisco non rispondere”.

Aggiornamento Dybala? 

“Non è che sta nascosto ad allenarsi. Purtroppo non è così. Penso che non ci sarà a Budapest, però ho la speranza che una panchina la possa fare, pensando che sia l’ultima gara della stagione. Poi abbiamo lo Spezia, ma pensando a Paulo sarà la sua ultima partita. Se Paulo può stare in panchina e mi può dare 15-20′ del suo sforzo, io sarò contento. La verità è quella che hai visto: c’era un gruppo in campo, un gruppo con Spinazzola e Karsdorp che hanno fatto individuale e Paulo no. Abbiamo provato, quando tu pensi a una finale, pensi alla preparazione alla finale. Ho pensato che potesse giocare qualche minuto a Bologna, un tempo contro la Salernitana, a Leverkusen la partita è andata nella direzione in cui Dybala non seriva, pensavamo che questo poteva aiutare. Sabato non sarà convocato, come Pellegrini, ma se Pellegrini giocherà sicuro, Dybala non può giocare, mentre era imporatante giocasse qualche minuto”.

 

Grazie a siamolaroma.it 

Fonte: asroma.com

 

 

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