Il nuovo Ronaldo. Così era stato definito in patria Fabio Junior, attaccante 22enne che si era fatto notare con la maglia del Cruzeiro, mettendo a segno ben 18 gol in quaranta partite. Una media gol che gli fece guadagnare anche una convocazione nella nazionale verdeoro allenata da Mario Zagallo.
Mentre in Brasile Fabio Junior convinceva a suon di gol, nell’estate del 1998, intanto, la Roma di Franco Sensi faceva di tutto per assicurarsi un vero e proprio bomber. Shevchenko, Trezeguet, Henry, Batistuta: erano questi i giocatori seguiti dalla società giallorossa, che tuttavia riuscì in quella sessione di mercato ad acquistare solamente Gustavo Bartelt. L’argentino, dopo un inizio neanche troppo negativo, si rivelò un giocatore troppo leggero per il campionato italiano, dunque la società capitolina attese fino a gennaio per piazzare un altro colpo che potesse dare sostanza al pacchetto avanzato romanista.
Fu così che Fabio Junior arrivò alla ASRoma nel mese gennaio del 1999: per il suo acquisto Franco Sensi sborsò la cifra di 30 miliardi di lire. Paragonato a Ronaldo e a Romario per il suo modo di giocare, Fabio Junior chiarì fin da subito la sua posizione: «Credo di essere al momento l’attaccante brasiliano più forte in attività. Ronaldo? Non so, non devo pensare io cosa giri nella testa degli altri, di cosa siano convinti. Devo solo sapere d’essere il più forte, e ne sono convinto».
Il suo arrivo destò curiosità tra gli addetti ai lavori, tanto che il Corriere dello Sport uscì in edicola con una videocassetta in cui, in diciassette minuti, erano raccolte le migliori giocate del centravanti. In pratica, una carrellata di immagini in cui Fabio Junior stoppava la palla, subiva falli, o veniva ripreso in primo piano. Oltre a una manciata di gol.
Arrivato a Roma con il soprannome “Uragano” Fabio Junior lascerà la Capitale dopo una stagione e mezza in cui totalizzò 16 presenze e 4 reti con il soprannome aggiornato in “Venticello”.
