I Bomber della Roma

Seydou Doumbia, il Bomber che segnò gol a grappoli ovunque meno che alla As Roma [Video]

(Dal libro “Ho dimenticato come si fa gol“: Seydou Doumbia, il Bomber della As Roma arrivato nel 2015. Capitolo del libro integrale, riproduzione riservata).

Gennaio 2015. Dopo aver pareggiato in casa con il Milan nell’ultima partita prima di Natale, la Roma si prepara a riprendere il campionato dopo le festività, sempre all’inseguimento della Juventus, prima in classifica con tre punti di vantaggio sui giallorossi. La squadra di Mister Garcia sembra aver smaltito la forte delusione per lo “scippo” dello Stadium, partita fortemente influenzata dalla pessima direzione arbitrale di Gianluca Rocchi. Quel risultato pesa come un macigno sulle sorti della classifica, come pesa anche il rendimento piuttosto altalenante (eufemismo) dell’acquisto di punta del mercato estivo: Juan Manuel Iturbe, infatti, dopo aver segnato in Champions contro il Cska e proprio a Torino contro la Juventus, fa la spola tra la panchina e l’infermeria. Dunque il peso dell’attacco è tutto sulle spalle di Francesco Totti, insostituibile nonostante i suoi 35 anni.

All’apertura del calciomercato invernale, dunque, il primo obiettivo della Roma è quello di dotare l’organico giallorosso di un altro attaccante che possa assicurare gol e soprattutto concedere a Totti qualche minuto di riposo. Il Capitano, infatti, è praticamente inamovibile, non solo per le prestazioni in campo, ma anche per mancanza di alternative valide.

Walter Sabatini inizia a lavorare sottotraccia per portare alla corte di Rudi Garcia quel centravanti necessario per proseguire la marcia in campionato e in Europa League. E uno dei nomi caldissimi è l’attaccante ivoriano Seydou Doumbia. Nelle fila della Roma c’è già un altro giocatore ivoriano, che finora ha garantito gol e assist: Gervinho. Dunque l’eventuale inserimento di Doumbia a Trigoria potrebbe anche essere facilitato dalla presenza del compagno, con il quale la punta già condivide lo spogliatoio della Costa d’Avorio impegnata in Coppa d’Africa.

Come capita spesso in occasione del calciomercato, vengono accostati alla Roma tanti nomi, ma Seydou Doumbia sembra essere l’attaccante più accreditato a indossare la casacca giallorossa. Oltretutto, il suo è un curriculum di tutto rispetto: è un attaccante di 27 anni che ha trascorso gran parte della sua carriera in Russia, dove ha giocato con il Cska Mosca, squadra con la quale ha segnato caterve di gol. 12 gol in 18 partite nella prima stagione moscovita, 37 reti in 56 gare nella sua seconda stagione, poi 4 gol in 9 partite in quella successiva, 20 reti in 27 presenze nella sua ultima stagione completa. Prima di volare in Guinea Equatoriale per disputare la Coppa d’Africa Doumbia ha avuto anche il tempo di mettere a segno 11 gol in 20 partite nella prima parte della nuova stagione. Ed è per questo che Sabatini ha individuato proprio in Seydou il rinforzo giusto per Mister Garcia. È vero, forse il campionato russo non è così competitivo come la Serie A, ma c’è un altro dato che fa ben sperare: il numero di gol che Doumbia ha segnato nelle coppe europee. Il centravanti ivoriano, infatti, ha il gol facile sia in Europa League, dove nella stagione 2010/2011 ha messo a segno 7 gol in altrettante partite, sia in Champions League, competizione nella quale nelle ultime quattro stagioni ha bucato i portieri avversari 10 volte in 16 gare con il Cska. Insomma, questo Doumbia sembra essere davvero un ottimo attaccante.

Mentre la Roma continua a inanellare pareggi su pareggi (Lazio, Palermo, Empoli, Fiorentina, Empoli), il 31 gennaio viene finalmente ufficializzato l’acquisto di Seydou Doumbia: 14,4 milioni di euro al Cska più 1,5 milioni di bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi. Ma l’arrivo dell’ivoriano a Roma è chiaramente rimandato di qualche giorno: in Coppa d’Africa, infatti, la Costa d’Avorio sua e di Gervinho riesce a centrare la finale e a battere il Ghana ai rigori vincendo, dopo ben 22 anni, per la seconda volta la Coppa del continente. Doumbia, dunque, sbarca a Trigoria il 12 febbraio, 4 giorni dopo il successo ottenuto nella finale. Non ha neanche il tempo di presentarsi ai nuovi compagni che Rudi Garcia lo schiera subito da titolare: contro il Parma, infatti, Doumbia scende in campo dal primo minuto, indossando la maglia numero 88 che sul petto sfoggia, al posto dello sponsor, degli ideogrammi in lingua cinese per celebrare il capodanno del Paese asiatico.

C’è grande curiosità di vedere all’opera il nuovo arrivato, che in attacco è affiancato da Gervinho e da Ljajic. Al fischio di Giacomelli, dunque, tutti gli occhi sono su di lui. Ma niente. Doumbia non riesce a incidere, puntualmente anticipato dai difensori avversari. Non gli riesce nessuna giocata, ma Totti non c’è, quindi Garcia lo tiene in campo nella speranza che insieme a Gervinho possa scardinare la difesa parmense magari con una giocata in accelerazione. Ma non accelera proprio mai, anzi, il giocatore a rendersi più pericoloso è Verde, entrato in sostituzione di De Rossi. A cinque minuti dal 90esimo, con il risultato ancora bloccato sullo 0-0, il tecnico francese toglie dal campo Doumbia e inserisce Sanabria. La Curva Sud, e l’intero stadio, scioccato dalla prestazione negativa dell’attaccante lo saluta con una bordata di fischi. Insomma, debutto da dimenticare: la Roma pareggia all’Olimpico con il Parma, sprecando così la possibilità di accorciare sulla Juventus che ha pareggiato a Cesena. È vero, la prestazione di Doumbia è più che deludente, ma c’è tempo per far ricredere tutti: è o non è l’attaccante che ha quasi una media di un gol ogni due partite con il Cska?

Il giorno dopo il debutto ufficiale la Roma organizza la consueta conferenza stampa di presentazione, e Doumbia si presenta così: “Quando ho firmato con la Roma l’ho fatto perché volevo dare un valore aggiunto a questa squadra mettendo a disposizione dell’allenatore il mio talento. Ora ho disputato la mia prima partita e spero sinceramente di dare un contributo alla Roma e di fare la differenza. Ho segnato molto in passato, ora ho bisogno di fiducia e sono certo che qui la troverò”.

Insomma, ci sono i margini per recuperare. Quattro giorni dopo all’Olimpico arriva il Feyenoord, per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Le competizioni europee sono il suo forte, dunque Garcia sa che in panchina può fare affidamento sul bomber ivoriano che sa dare il meglio di sé in campo internazionale. Ma contro gli olandesi il suo ingresso sposta ben poco: inserito al 65esimo al posto di Francesco Totti, Doumbia si fa notare solo per gli errori commessi, e continuano dunque a piovere fischi su di lui. Mister Garcia, a fine gara, imputerà alla mancanza di condizione atletica la pessima prestazione dell’ivoriano, che probabilmente risente ancora dell’impegno in Coppa d’Africa. Anche se iniziano a circolare voci sui festeggiamenti dei giocatori della Costa d’Avorio dopo la vittoria contro il Ghana che, pare, siano stati piuttosto lunghi e intensi. Ma Garcia è ottimista: Doumbia ritroverà la forma migliore e sarà utile alla causa.

E insomma passano le settimane, ma non migliorano le prestazioni di Doumbia, che, fedele alla linea, continua ad offrire un pessimo spettacolo. Subentra a Totti contro il Verona e in 25 minuti in campo riesce a prendere un bel 5 in pagella, poi gioca 22 minuti contro la Sampdoria ma il voto in pagella è sempre un 5, non viene convocato per la sfida di Europa League contro la Fiorentina (e si risparmia così il terzo 5 in pagella), ma gode della possibilità di scendere in campo da titolare contro il Cesena, gara vinta dalla Roma grazie al gol di De Rossi, e il voto che prende per i suoi 90 minuti in campo è un severissimo 4,5.

Oh, ma questo è lo stesso Doumbia che segnava gol a raffica con il Cska? Ma che gli hanno fatto? In campo, infatti, Doumbia sembra stremato, stanchissimo, svuotato, finito. Eppure la Roma ha pagato fior di milioni per assicurarsi questo bomber che, prima di firmare per il Cska aveva segnato addirittura 58 gol in 79 partite con gli svizzeri dello Young Boys. Ma niente, a Roma Doumbia non solo non vede la porta, ma sembra proprio litigare con il pallone.

Dopo essersi accomodato in panchina contro il Napoli, Doumbia gioca, male, scampoli di partita contro Torino, Atalanta e Inter, poi contro il Sassuolo Garcia gli offre di nuovo la possibilità di scendere in campo dal primo minuto. E Doumbia, con due mesi di allenamento sulle spalle, riesce finalmente a ripagare la fiducia del tecnico, prendendosi una piccola rivincita dopo sei minuti: Pjanic dalla fascia destra crossa al centro dell’area di rigore dei neroverdi, Doumbia è bravo a staccare dietro a Taider e a bucare di testa il portiere Consigli. È il gol del vantaggio della Roma, che segnerà poi ancora con Florenzi, autore di un gol semplicemente spettacolare, e con Pjanic.

Serviva rompere il ghiaccio, serviva segnare un gol per sbloccarsi. Che poi in effetti anche la Coppa d’Africa è un torneo pesante, non deve essere facile cambiare città dopo aver disputato un torneo continentale, scendere in campo e incidere fin da subito. Dunque, questi due mesi probabilmente servivano a Doumbia per ambientarsi, e anche per ritrovare un minimo di feeling con i nuovi compagni. Ma intanto questa rete è oro colato: per un attaccante il gol è tutto, sicuramente servirà anche per il morale. Doumbia potrà essere quella pedina utilissima che permetterà a Garcia di avere più scelta nelle rotazioni. Finalmente, comunque, Doumbia ha segnato, e questo è un ottimo segnale.

E infatti nella giornata successiva Garcia decide di tenere di nuovo a riposo Francesco Totti, e contro il Genoa Doumbia è ancora al centro dell’attacco della Roma. Ai suoi lati ci sono Gervinho e Ibarbo, anche lui arrivato a gennaio nella Capitale. I primi minuti di Doumbia, tuttavia, sono da incubo: su azione di calcio d’angolo del Genoa Astori riesce ad allontanare la sfera di testa, Doumbia viene incontro alla palla sulla trequarti difensiva giallorossa e prova un appoggio di prima indietro sul terzino, ma il risultato è un lancio in profondità a servire Izzo del Genoa all’interno dell’area di rigore romanista, dove per fortuna ci pensa De Sanctis a respingere il cross del genoano. Garcia incita l’ivoriano dalla panchina, gli chiede più concentrazione. E al 35esimo si fa perdonare: Roncaglia sbaglia il disimpegno e regala il pallone a Doumbia al limite dell’area di rigore dei grifoni, l’ivoriano con una finta manda al bar De Maio e Izzo, si porta la sfera sul sinistro e poi di destro trafigge Perin in uscita. È il secondo gol di Doumbia con la maglia della Roma, il secondo consecutivo, il gol che regala il vantaggio ai giallorossi. La Roma, nonostante qualche patema d’animo, riesce poi a raddoppiare al 90esimo con Florenzi, e a portare a casa una vittoria preziosissima. Doumbia, per la seconda volta in campo da titolare, è riuscito ancora una volta a mettere il suo nome sul tabellino dei marcatori.

Bene, se un gol è un segnale, due gol sono senza dubbio sintomo che il giocatore si sta ritrovando. Finalmente ci siamo, finalmente stiamo vedendo il vero Doumbia. Non è che stia giocando propriamente benissimo, ma la cosa importante è che veda la porta, che faccia gol, che risulti decisivo. E i suoi gol sono stati entrambi decisivi, avendo aperto le marcature sia con il Sassuolo che contro il Genoa. Alla fine, comunque, si stava pur sempre parlando di un attaccante che i gol li ha sempre segnati, che ha il gol nel sangue, come ha dimostrato in tutta la sua carriera, in Svizzera e in Russia.

Ma non a Roma. A Roma i segnali lasciano il tempo che trovano. A Roma sprofondare nella spirale più nera è un attimo. A Roma entrare e uscire dal baratro deve essere così facile che probabilmente sarebbe quasi il caso di montare delle porte girevoli, quanto meno per evitare l’usura delle maniglie.

Ed è così che, nonostante i segnali di ripresa, Doumbia riesce a ridare il peggio di sé nella partita in trasferta contro il Milan, dove viene confermato in campo da titolare, poi racimola pochi minuti tra Udinese e Lazio, per disputare la sua ultima partita con la maglia della Roma nell’ultima giornata di campionato contro il Palermo, dove, per mantenere la sua coerenza, chiude con un altro bel 5 in pagella.

L’amore mai nato tra la tifoseria giallorossa e Doumbia, le pessime prestazioni in campo dell’ivoriano, portano la Roma a decidere di separarsi dall’attaccante a fine stagione. Ed è così che Seydou ritorna a casa, nel suo Cska di Mosca, dove, ovviamente, ritrova il feeling con il gol. Perché nella stagione successiva in 21 partite disputate riesce ad andare in gol ben 11 volte, di cui 6 in otto partite di Champions League. Ma la Roma già non ne vuole più sapere nulla di Doumbia, che a gennaio torna momentaneamente nella Capitale prima di trasferirsi al Newcastle, dove però totalizzerà solo 3 presenze. Tornerà a segnare di nuovo in Svizzera, con il Basilea, dove nella stagione 2016/2017 sarà il miglior marcatore della squadra con 21 gol in 34 partite. Forte delle prestazioni con il suo nuovo club, Doumbia decide di tornare a parlare della sua esperienza con la Roma, senza dubbio complicata. «Arrivai a Roma dopo dieci giorni di festa per la vittoria in coppa d’Africa con la mia nazionale. Avevo dormito a malapena, non mi reggevo in piedi. Con la nazionale avevamo appena vinto un trofeo che aspettavamo da 22 anni. È stato qualcosa di incredibile, ci siamo divertiti tanto. Purtroppo mi ero dimenticato di essere un calciatore professionista… – ha detto Doumbia -. Se potendo tornare indietro festeggerei di meno? No, anzi forse di più. Mi sarebbe piaciuto finire la stagione in Russia, ma con la Roma era impossibile, hanno rifiutato categoricamente questa possibilità perché volevano cedermi in Cina. Ma io ho rifiutato e da allora mi hanno fatto allenare 3 volte al giorno, per punizione». Che non si reggesse in piedi, a Roma, probabilmente ce ne eravamo accorti tutti.

Nonostante l’ottima stagione Doumbia, ancora di proprietà della Roma, non viene riscattato dal Basilea, e i giallorossi riescono a piazzarlo allo Sporting Lisbona, squadra che poi lo rileverà a titolo definitivo. Dopo una stagione in terra lusitana e una al Girona in Spagna, Doumbia si accorderà con il Sion di Fabio Grosso, squadra che tuttavia a causa della pandemia Covid-19 sarà costretta a mettere alcuni dei suoi calciatori in cassa integrazione. Seydou Doumbia rifiuterà tale sistemazione, e verrà licenziato dal Presidente Christian Constantin. Attualmente, dunque, Seydou Doumbia è uno splendido calciatore di 33 anni, svincolato. [libro pubblicato nel 2020, oggi Doumbia ha 35 anni ed ha smesso di giocare a calcio]

Forza Roma!

(Le storie degli attaccanti della Roma che a Trigoria persero il gol le trovate qui)

Seydou Doumbia, l’attaccante della As Roma e la cyclette acquatica

I Bomber della Roma

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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