Post Partita: il commento

Juventus Roma: volere non è sempre potere [Video]

Volere non è sempre potere, nel calcio soprattutto. E nonostante la Roma si sia presentata a Torino per affrontare la Juventus di Pirlo a viso aperto, con coraggio, senza paura, con l’obiettivo di giocarsi la partita cercando di imporre il suo gioco, il risultato è stato piuttosto impietoso. Un secco 2-0 che lascia poco spazio a eventuali soddisfazioni, perché i giallorossi purtroppo tornano nella Capitale con zero punti in tasca. E le sconfitte lasciano sempre un sapore amaro in bocca, anche quando sono dignitose.

Juventus Roma: una partita giocata con dignità

La Roma la partita se l’è giocata al massimo delle sue possibilità, malgrado le assenze che hanno limitato le scelte di mister Fonseca. Allo Stadium non c’erano Chris Smalling, Lorenzo Pellegrini e Pedro, tre giocatori importanti, oltre a Edin Dzeko, che si è accomodato in panchina dopo le ultime due settimane di fuoco. Quattro giocatori a cui se si aggiungono pure Zaniolo e l’ultimo arrivato Stephan El Shaarawy diventano sei. E sei assenti per questa Roma sono tanti da sopportare.

Eppure i giallorossi con una formazione giovanissima sono riusciti a imporre a Torino il proprio gioco: un po’ per bravura propria, un po’ per scelta di Pirlo, che a fine partita ha dichiarato di aver preparato la gara proprio così. Ma serve a poco preparare le partite in questo modo se non si hanno poi i giocatori che risolvono le gare: e la Juventus i giocatori li ha, su tutti Giorgio Chiellini, un muro in difesa, e Cristiano Ronaldo, che ha dimostrato ancora una volta l’enorme campione che è.

Se da una parte la Roma ha mantenuto praticamente il pallino del gioco per quasi l’intera gara, dall’altra Cristiano Ronaldo ha fatto vedere quanto sia importante non solo avere il pallone tra i piedi, quanto riuscire a concretizzare le occasioni create. Sono stati tre i tiri del portoghese che sono valsi un gol, una traversa e una parata di Pau López, e quando il numero 7 bianconero non è riuscito a concludere a rete ha comunque indotto Ibañez all’autogol. I campioni si chiamano campioni proprio per questo, e la Juventus può disporre del giocatore che al momento è il numero uno in assoluto: Cristiano Ronaldo.

Rimpianto e voglia di rialzarsi

La Roma esce da Torino con un po’ di rimpianto, perché le belle trame di gioco messe in campo allo Stadium si sono praticamente quasi sempre interrotte negli ultimi 16 metri, dove è mancata incisività e precisione. Esce da Torino con un po’ di rimpianto per quel fallo di Rabiot su Villar che probabilmente meritava più attenzione da parte di Orsato. Esce da Torino con un po’ di rimpianto perché con un po’ più di concentrazione quei due gol subiti forse si potevano evitare. Ed è giusto avere rimpianti, perché i rimpianti li ha chi ha ambizione. Ma è anche giusto delimitare i rimpianti all’interno di questa singola partita: c’è dispiacere, perché l’obiettivo deve essere sempre quello di vincere, contro chiunque, anche contro squadre che sono più attrezzate, ma non si può avere la pretesa di andare a Torino e battere la Juventus di Cristiano Ronaldo come se fosse una squadretta qualsiasi.

Ciò che in questo momento importa più di tutto è che la Roma riesca a riprendere il cammino già dalla prossima partita in casa contro l’Udinese, gara che i giallorossi non possono e non devono sbagliare. Perché l’obiettivo primario rimane il quarto posto.

Forza Roma!

Juventus Roma: la partita

Alessandro Oricchio

Docente e ricercatore di Lingua Spagnola, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe. Da gennaio 2021 redattore e speaker di TeleRadioStereo 92.7

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