Stagione 2024/25

Ranieri al termine di Roma Lecce 4-1: “La squadra deve ritrovare l’allegria di giocare. Friedkin? In Serie A i presidenti americani non parlano”

(asroma.com) Dopo il match vinto dalla Roma contro il Lecce per 4-1 Ranieri ha parlato nella consuete interviste post match.

Ecco le parole di Ranieri al termine di Roma Lecce 4-1:

La prestazione?
“È stata gagliarda come avevo chiesto. Noi dovevamo lottare con lo stesso ardore che ha il Lecce, poi dovevamo dimostrare di avere maggiore qualità e lo abbiamo fatto. Sono contento perché molti singoli avevano bisogno di questa fiducia e autostima. Buona partita, a inizio secondo tempo abbiamo sofferto un po’ ma con l’ingresso di Pisilli ci siamo quadrati e il Lecce è andato in difficoltà”.
 
Pisilli ha spaccato la partita.
“Giocavamo tre di loro contro due di noi e non potevamo tenere tanto ancora i due trequartisti insieme a Dybala. Mi è sembrato logico dare più consistenza al centrocampo inserendo Pisilli, che è una grande mezzala. È bravo, tosto, determinato, sa tirare e sa inserirsi. È giovane ma ha un buon futuro. Sono contento per la squadra e per i tifosi. Non voglio difendere nessuno, ma ho chiesto al mio addetto chi fossero i presidenti americani in Serie A… Io non li ho mai sentiti parlare, per cui è un loro modo di agire. Mettono delle persone e si fidano, poi se le cose vanno male ci rimettono loro i soldi. Spero che ora abbiano scelto le persone giuste. I presidenti americani demandano, vogliono gestire le cose in questa maniera e parlano il minimo indispensabile. Parlano con gli operativi e i dipendenti della squadra e sperano che tutto vada bene”.
 
Hai tanti calciatori offensivi, mentre sei un po’ corto sugli esterni: pensi di cambiare qualcosa?
“Non ve lo dico (ride, ndr). Abdulhamid è molto veloce e l’ho messo per questo motivo. Celik si è infortunato, ma non sembra così grave. Nel primo tempo Abdulhamid era troppo timido, poi è migliorato. Noi stiamo portando il cemento per fare le fondamenta, questa squadra deve fare di più e non si deve accontentare. Le cose però si fanno piano piano”.
 
Pensa di recuperare Pellegrini come ha fatto con Hummels?
“Sicuramente. Ho avuto due splendidi centrocampisti che sanno fare gol e sono Lampard e Pellegrini. Sta attraversando un periodo triste dentro di lui, si sente tutto il peso addosso e questo non va bene. Deve essere spensierato e quando lo vedrò così lo farò giocare di nuovo”.
 
RANIERI A DAZN
 
Poteva immaginare modo migliore per festeggiare queste 100 panchine?
“Me lo avete ricordato voi, non ci pensavo. È motivo di orgoglio perché la passione va oltre ogni cosa”.
 
Che ricordi ha di quella prima panchina?
“Vincemmo 2-1 a Siena, partita brutta ma riuscimmo proprio all’ultimo a vincerla”.
 
A differenza di oggi che è stata la più bella della Roma di questo campionato.
“Da quando sono arrivato io mi sono piaciute tutte, un po’ meno quella di Napoli perché non contrattaccavamo come avevo chiesto, stavamo soltanto lì a tenere palla e non eravamo pericolosi. Lo abbiamo fatto bene col Tottenham e per 70 minuti con l’Atalanta e oggi siamo riusciti a farlo con un Lecce che non si è mai dato per vinto ed è abituato a lottare. Se noi pensiamo di vincerla soltanto con la qualità non ci arriviamo e la squadra ha reagito bene, così cresce anche l’autostima, oltre ai tre punti che servono tantissimo quel che più conta è l’autostima dei ragazzi”.
Oggi l’hai vinta con la riaggressione e il non far ragionare il Lecce. 
“Questa squadra ha qualità e deve ritrovare l’allegria di giocare, nel secondo tempo giocavamo troppo centralmente e prendevamo troppe ripartenze, per questo ho messo Pisilli per dare più corpo al centrocampo e le cose sono andate bene”.
 
Date le condizioni di Dovbyk, quando ti è venuta in mente l’idea di schierare Saelemaekers ed El Shaarawy dietro Dybala? Può riprovarla?
“Perché no. Ormai nel calcio non c’è un sistema fisso, sono i giocatori. Quando dico che li scelgo la sera prima è perché faccio un riassunto della settimana, come si sono allenati e le cose che più mi convincono per battere gli avversari. Facendo così posso sbagliare poco, con 5 cambi puoi rivedere sistema di gioco. Ormai i giocatori sono diventati spugne clamorose, sono bravi ad adattarsi ad ogni richiesta dell’allenatore”.
 
Hummels è quel giocatore che mancava alla Roma? Mancini e Ndicka si sentono più sicuri.
“È un giocatore che non sta ancora al 100%, riesce a sopperire capendo in anticipo quello che vogliono fare gli avversari. È stato un grandissimo acquisto e un grandissimo professionista, fino al mio arrivo non ha mai giocato e non si è mai lamentato, ha cercato sempre di allenarsi al massimo e questo è un esempio per tutto lo spogliatoio. Sempre in silenzio cercando di dare sempre il meglio che l’allenatore gli chiedeva”.

News

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio