Interviste post partita

Mourinho dopo Roma Leicester: “Siamo una famiglia, in finale per vincere”

(laroma24.it.) Dopo il match dalla Roma contro il Leicester José Mourinho ha parlato nelle consueta conferenza stampa post partita. Ecco le parole del giallorosso al termine di Roma Leicester: 

MOURINHO A SKY SPORT

Una notte meravigliosa, lei ha vinto tanto ma ci si abitua a emozioni come queste?
Mi scuso con lo studio, ma sono stanco e voglio andare a casa. È una vittoria della famiglia, non solo di quella che era in campo e in panchina ma di quella allo stadio. Questo è il nostro merito più grande: l’empatia, questo senso di famiglia. Abbiamo fatto una gara straordinaria, altri possono interpretarla diversamente, ma quando il tuo portiere fa due parate in 180′ contro una squadra di Premier significa che abbiamo fatto qualcosa di buono. Non voglio dire tanto, ragazzi straordinari. Lunedì abbiamo una partita, ne abbiamo 3 in campionato, poi c’è la finale. Abbiamo fatto una traiettoria fantastica per arrivarci, lo abbiamo pagato con i punti in serie A. Ma andiamo in finale e vogliamo vincere.

Intensa battaglia…
Certo, noi rischiamo nel modo di pressare ma non abbiamo la capacità per farlo per 90′ soprattutto contro una squadra che gira palla e giocatori. Poi abbiamo cambiato 5-3-1-1, la linea dei 5 a controllare molto bene, uno sforzo incredibile dei centrocampisti. Senza Mkhitaryan era difficile avere palla, tanto lavoro da Zaniolo, Abraham…Posso definire solo questa storia della finale con la parola famiglia.

Tutti promossi, ma vorrei dedicare un pensiero ad Abraham e al suo spirito di sacrificio. È il simbolo della disponibilità dei suoi giocatori?
Tammy lo sa, mi rifiuto di parlare bene di lui. Può fare meglio e lo sa. Ha un grande giocatore con potenzialità per essere ancora migliore. Faccio fatica ad accettare quelli che possono fare meglio.

Mi riferivo alla sua disponibilità…
La deve avere in partita. Non solo con la Lazio o in Europa, voglio di più da Tammy. Ma sono d’accordo: lui e tutti gli altri, anche quelli in panchina, la sofferenza, l’appoggio, l’empatia, la famiglia…Se mi dai la possibilità voglio dire grande Real e grande Carletto, vinciamo la finale (ride, ndr)

MOURINHO A DAZN

Dopo 31 anni la Roma torna a giocarsi una finale europea, lei riesce ad emozionarsi.
Scusi, ma sono stanco e voglio tornare presto a casa. Ci sono diversi livelli di aspettative, responsabilità e speranze. Ovviamente la storia della Roma è una storia di sofferenza, non vince tanto e il numero di finali non rispecchia la dimensione del club, per noi conta tanto. Per noi e il Feyenoord è la nostra Champions. Siamo una famiglia, non abbiamo fatto una stagione spaventosa, stiamo facendo il meglio possibile: 14 partite di Conference, tanti punti persi ma è una vittoria di famiglia. Abbiamo pareggiato e vinto con il Leicester, con Rui Patricio poco impegnato. Abbiamo giocato con tutto, con i tempi, con gli spazi, accettando anche di giocare bassi nel finale. Una squadra intelligente, li ringrazio per avermi reso felice.

L’abbiamo vista quasi commosso
Non quasi, sono commosso. Vincere aiuta a vincere, il primo scudetto è uguale al secondo o al terzo, è sempre una ricompensa per il lavoro. Ma per una squadra che non vince mai, sempre trascinata da tanti tifosi… Come ho detto tempo fa, sono in una fase della carriera in cui non lo faccio per me stesso, ma per i miei giocatori, per i miei proprietari arrivati nel calcio da poco, per i tifosi. Mi emoziono per le emozioni degli altri.

Un messaggio ad Ancelotti?
Gli ho mandato un messaggio ieri sera, Sono due messaggi in una, in Spagna tifo per il Real e sono amico di Ancelotti. Andiamo nelle nostre finali, vediamo se questi due giovani allenatori riescono a vincere qualcosa.

Si vince questa finale?
Si.

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